Il senatore Urraro si presenta a Napoli: «Ecco perché ho lasciato M5S per la Lega»

Il senatore Franesco Urraro

«La Lega è una scelta nata da un’analisi approfondita sulle disfunzioni nel rapporto tra Parlamento e Governo, ataviche ma anche rispetto all’impegno che il Movimento 5 Stelle aveva preso nei confronti dei rappresentanti della società civile ai quali si era aperto nel 2018». Così il senatore Francesco Urraro ha spiegato il suo passaggio dal Movimento 5 Stelle alla Lega, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Napoli al fianco del coordinatore regionale del partito, il deputato Nicola Molteni.

«Non mi è stata proposta alcuna candidatura e non c’è neanche stato un approccio in tal senso – ha detto Urraro – l’approccio  è stato assolutamente tematico e non è nato per l’approssimarsi delle elezioni regionali in Campania, un appuntamento che ora ci vede comunque impegnati perché è la nostra terra, nella quale crediamo tantissimo».

Il Mattino online Venerdì 20 Dicembre 2019

https://www.ilmattino.it/napoli/politica/lega_movimento_cinque_stelle-4938795.html

La Repubblica Napoli

Napoli, l’esordio leghista dell’ex M5s Urraro: “Non ho tradito io ma il Movimento”

https://napoli.repubblica.it/cronaca/2019/12/20/news/napoli_l_esordio_leghista_dell_ex_m5s_urraro_non_ho_tradito_io_ma_il_movimento_-243936418/?refresh_ce

Gli auguri degli ex tossicodipendenti: «Natale senza droga ma rinascita cristiana»

Dai ragazzi dell’Associazione Solidarietà che opera da oltre trenta anni a San Giuseppe Vesuviano e nei comuni dell’hinterland l’ennesimo appello a ribellarsi dall’atroce problema della tossicodipendenza. Attorniati dall’instancabile Umberto Postiglione da sempre sostenuto dala vescovo Beniamino Depalma, hanno incontrato cittadini e parenti nella nuova sede della cittadina vesuviana. Un fenomeno, quella della droga, che avvolge sempre più i tanti paesi dell’entroterra vesuviano, ha spiegato Postiglione, sconvolto anche dalla crisi economica che ha decimato la grande filiera produttiva dell’area creando disoccupazione e malessere sociale.

Cari amici,

tra qualche giorno è la festa del Santo Natale e come tutti gli anni noi ragazzi dell’associazione vogliamo condividere con voi questa nascita a vita nuova.

Per noi questi giorni erano fatti per usare più droga senza sentire il sapore e ne cogliere l’amore di questo evento come rinascita di ogni cristiano.

Oggi invece è diventato per noi motivo di orgoglio perché questo giorno lo viviamo con cuore semplice e con la speranza che ogni ragazzo come noi abbia la possibilità di rinascere da questo problema che è la droga. Noi quest’anno chiederemo al nostro amato Gesù che aiuti tutti e che ci stia vicino in questa battaglia e che ci faccia suoi servitori come esempio per i bambini e come testimonianza che questo bene ha creato noi e potrebbe creare tanti altri. A nome di tutti i ragazzi vi ringraziamo perché ci siete vicini e credete in questo bene e ci aiutate ad andare avanti in questa vita.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo dai ragazzi dell’associazione Solidarietà. 

https://www.ilmattino.it/noi/napoli_auguri_ex_tossicodipendenti-4940524.html

Maltempo a Napoli, chiusi gli svincoli di Palma Campania sull’A30

Disagi questa sera per la chiusura degli svincoli in entrata è in uscita al casello di Palma Campania sull’A30. A causa della forte pioggia è stata interdetta l’uscita è l’entrata dell’importante svincolo autostradale. Traffico in tilt nell’intera zona con forti ripercussioni anche sulla superstrada 268 del Vesuvio che si collega al casello di Palma Campania. Sul posto carabinieri e polizia a smistare la circolazione.
Il Mattino online

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/maltempo_a_napoli_chiusi_svincoli_palma_campania_a30-4936997.html

Auricchio inaugura il nuovo reparto di produzione a Somma Vesuviana

Una nuova sfida per lo storico gruppo Auricchio che, dal 1877, produce il famoso provolone. Questa mattina, a Somma Vesuviana, sarà inaugurato il nuovo stabilimento altamente automatizzato il cui obiettivo è di aumentare la produzione per tutta l’area meridionale oltre a creare nuovi posti di lavoro. “Un grosso investimento in sviluppo e innovazione che punterà anche alla certificazione 4.0 entro il prossimo anno”. Riferiscono i fratelli Auricchio (Antonio, Alberto e Giandomenico) a capo dell’importante holding internazionale. “Una scelta dettata dall’imprescindibile attaccamento alle nostre origini. Un segnale importante, crediamo, per tutto il comparto agroalimentare italiano”.  Nel nuovo reparto produttivo è stata implementata la prima linea a ciclo teso per Auricchio.

Un grosso investimento in sviluppo, occupazione e innovazione. Nello stabilimento di Somma Vesuviana che fungeva da centro distributivo già si produceva l’Auricchio Giovane. I tre fratelli Auricchio alla guida del gruppo hanno deciso di investire in questa sede che rappresenta per loro il legame con le origini dell’azienda, nata nel 1877 a San Giuseppe Vesuviano. L’intero progetto è stato inserito nel Piano di Sviluppo Regionale 2014-2020 della Regione Campania su indicazioni del Presidente De Luca, del consigliere delegato, Nicola Caputo e della presidente di COPAGRI (Confederazione di produttori agricoli), Vera Buonomo. Alla cerimonia, prevista per le ore undici, parteciperanno l’assessore regionale alle attività produttive, Antonio Marchiello, il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno e monsignor Alfonso Pisciotta in rappresentanza del cardinale Crescenzio Sepe.

Il gruppo Auricchio ha oggi otto stabilimenti, tutti in Italia, dove produce un’ampia gamma di formaggi della tradizione, oltre al “re” della sua produzione, il Provolone. Nel 2018 il Gruppo ha realizzato un fatturato di oltre 280 milioni di euro e esportando in 60 Paesi nel mondo, tra i quali Nord e Sud America, Australia, Europa, Giappone, Cina, Emirati Arabi.

Il Mattino online Giovedì 19 Dicembre 2019

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/auricchio_inaugura_nuovo_reparto_di_produzione_somma_vesuviana_punta_sulla_crescita_campania-4936210.html

La fotogalleria di questa mattina con il governatore Vincenzo De Luca

Una fase del completamento del ciclo di produzione
Macchinari nuovi ma la forma sempre a mano secondo lo stile Auricchio
L’amministratore dell’azienda, Alberto Auricchio da il benvenuto al governatore De Luca
L’amministratore, Alberto Auricchio con il figlio mentre illustra la nuova linea di produzione
De Luca all’arrivo nello stabilimento con lo storico direttore (il primo a sin.) Aniello Manzi
Il governatore con i suoi stretti collaborator con Antonio e Alberto Auricchio
Vincenzo De Luca ha voluto personalmente vedere l’intero ciclo di produzione
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e uno dei titolari, Antonio Auricchio, con operai e i sindacati delle tre categorie.

Un nuovo stabilimento per il marchio Auricchio

La nuova linea di produzione che sarà inaugurata domani a Somma Vesuviana: il progetto è stato inserito nel piano di svluppo regionale 2014-2020

Domani mattina, a Somma Vesuviana, sarà inaugurato il nuovo stabilimento altamente automatizzato del caseificio Auricchio il cui obiettivo è aumentare la produzione per tutta l’area meridionale oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro. «Un grosso investimento in sviluppo e innovazione che punterà anche alla certificazione 4.0 entro il prossimo anno» riferiscono i fratelli Auricchio (Antonio, Alberto e Giandomenico) a capo dell’importante holding internazionale.
Una scelta dettata dall’imprescindibile attaccamento alle nostre origini. Un segnale importante, crediamo, per tutto il comparto agroalimentare italiano».

Da 142 anni sul mercato mondiale. Nella foto le ultime tre generazioni alla festa dei 140 anni di attività di Somma Vesuviana del 2017

Nel nuovo reparto produttivo è stata implementata la prima linea a ciclo teso. Un grosso investimento in sviluppo, occupazione e innovazione. Nello stabilimento di Somma Vesuviana che fungeva da centro distributivo già si produceva l’Auricchio Giovane. I tre fratelli Auricchio alla guida del gruppo hanno deciso di investire in questa sede che rappresenta per loro il legame con le origini dell’azienda, nata nel 1877 a San Giuseppe Vesuviano.
L’intero progetto è stato inserito nel piano di sviluppo regionale 2014-2020 della regione Campania su indicazioni del presidente De Luca, del consigliere delegato, Nicola Caputo e della presidente di COPAGIRI (Confederazione di produttori agricoli) , Vera Buonomo. Alla cerimonia, prevista per le ore undici, parteciperanno l’assessore regionale alle attività produttive, Antonio Marchiello, il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno e monsignor Alfonso Pisciotta in rappresentanza del cardinale Crescenzio Sepe.

Il gruppo Auricchio ha oggi otto stabilimenti, tutti in Italia, dove produce un’ampia gamma di formaggi della
tradizione, oltre al “re” della sua produzione, il Provolone.
Nel 2018 il Gruppo ha realizzato un fatturato di oltre 280 milioni di euro e esportando in 60 Paesi nel mondo,
tra i quali Nord e Sud America, Australia, Europa, Giappone, Cina, Emirati…

Azienda

Il Mattino 18 dicembre 2019 20191218

Due arresti per l’aggressione all’avvocato nel suo studio

SONO ACCUSATI DI AVER PUNTATO UNA PISTOLA ALLA TEMPIA DEL LEGALE CHE AVEVA VINTO CAUSA CONTRO DI LORO

Minacciarono e aggredirono, con una pistola, un noto avvocato di San Gennaro Vesuviano. Ieri mattina la resa dei conti per due indagati arrestati dai carabinieri. Un quarantanovenne di Pozzuoli e un trentasettenne di Torre del Greco, entrambi ritenuti responsabili in concorso di tentata estorsione e rapina aggravati dall’uso di armi ai danni dell’avvocato, del foro di Nola. E’ stata la stessa procura del tribunale nolano a dare mandato ai carabinieri della stazione di San Gennaro Vesuviano di arrestare i due. I militari hanno così dato esecuzione a un’ordinanza di custodia in carcere del gip. Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi, univoci e concordanti indizi di reità in relazione ad un grave episodio avvenuto lo scorso ventuno novembre ai danni dell’avvocato Andrea D’Alia di San Gennaro Vesuviano.
I FATTI E’ stato accertato che dopo aver ricevuto presso il proprio studio i due soggetti destinatari dell’odierna misura cautelare, l’avvocato veniva minacciato di morte con una pistola e schiaffeggiato affinché accettasse per conto del suo assistito, risultato vittorioso in una causa di lavoro con un riconoscimento di credito di oltre quarantamila euro, la somma di diecimila euro con rinuncia alla pretesa creditoria. La mancata accettazione della proposta da parte dell’avvocato determinò la violenta reazione dei due che, prima di allontanarsi dallo studio, danneggiarono il computer portatile della vittima e si impossessarono del telefono cellulare. Un’azione stile gomorra che indignò in tanti lasciando, inoltre, un forte segno nella tranquilla professione dello stimato avvocato. «Ancora oggi sono turbato per quello che mi è accaduto racconta Andrea D’Alia rivivo spesso le immagini drammatiche di quella giornata nel mio studio». Per l’avvocato ci fu tutta la solidarietà dell’ordine nolano con in testa il presidente, Domenico Visone e il suo vice, Arcangelo Urraro. «Voglio ringraziare i colleghi e soprattutto la procura della Repubblica di Nola e anche i carabinieri che mi sono stati molto vicini riferisce ancora l’avvocato D’Alia adesso speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che ci sia una condanna esemplare a tutela di tutti gli avvocati e soprattutto dei cittadini onesti che hanno il coraggio di denunciare questi soprusi. Da parte mia continuerò a battermi con lo spirito di sempre credendo fermamente nella giustizia».

Il Mattin o 06 dicembre 2019 20191206

Avvocato minacciato con la pistola nel Napoletano: «Devi perdere la causa di lavoro»

Sono accusati di avere picchiato e minacciato con una pistola un avvocato, nel suo studio di San Gennaro Vesuviano, per costringerlo a scendere a patti su una causa di lavoro. Due persone del Napoletano di 49 e 37 anni, rispettivamente di Pozzuoli Torre del Greco, sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di tentata estorsione e rapina aggravati dall’uso delle armi nei confronti di un avvocato del Foro di Nola.

Il provvedimento è stato emesso dal gip di Nola su richiesta della locale procura coordinata dal procuratore aggiunte Annamaria Lucchetta. L’aggressione è avvenuta lo scorso 21 novembre: i due volevano costringere avvocato e cliente, a cui sono stati riconosciuti 40mila euro dopo una causa di lavoro, ad accertarne solo 10mila con, in aggiunta, la rinunciata dei restanti 30mila. Quando l’avvocato ha rifiutato la proposta «indecente» sono scattate botte e minacce. Prima di lasciare lo studio i due energumeni hanno sottratto il cellulare al professionista e danneggiato il computer.

LEGGI ANCHE La vendetta di San Gennaro: pistola alla tempia del legale che li ha sconfitti in udienza

Il Mattino online Giovedì 5 Dicembre 2019

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoli_san_giuseppe_vesuviano_avvocato_minacciato_causa_perdere-4906888.html

Clichè contraffatti di grandi firme Sigilli a laboratorio

Duro colpo al mercato del falso  sequestrati capi di abbigliamento

La fabbrica era in uno scantinato identificati due lavoratori al nero

I brand sono tutti di marchi famosi: Versace, Chanel, Givenchy, Chiara Ferragni, Vogue, Levi’s, Adidas, Gucci, Diesel, Balmain Paris, Pyrex, Frutta, ButNot, Boy London, Supreme, Dsquared2. Peccato che i cliche fossero tutti spudoratamente contraffatti. La scoperta è stata fatta in un laboratorio clandestino di San Giuseppe Vesuviano, a pochi passi dal centro cittadino. Cinquecento capi, già imbustati ed etichettati, erano pronti per essere immessi sul mercato del falso. Circa tre milioni di pezzi, tra accessori, cartellini, adesivi e cliché grafici, predisposti per essere utilizzati su prodotti qualsiasi ma di colpo trasformati in eleganti e costosi capi di abbigliamento.
LA STAMPERIA A scovare l’opificio, privo di ogni autorizzazione e localizzato in un sottoscala di un edificio a ridosso del centro, è stato il comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nel quadro della costante attività finalizzata a contrastare la proliferazione del mercato del falso. Le fiamme gialle, grazie ad accurate indagini e pedinamenti durati anche settimane, hanno scovato l’opificio perfettamente allestito con strutture e macchinari altamente performanti. Nel corso del blitz i militari sono riusciti a mettere le mani sui macchinari ancora in funzione mentre si produceva e confezionava capi d’abbigliamento e accessori di moda di note griffe nazionali e internazionali contraffatte.

OPERAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA 500 PEZZI

ERANO GIÀ IMBUSTATI E PRONTI AD ESSERE VENDUTI

Grazie agli accertamenti, condotti dai militari della compagnia di Ottaviano guidati dal capitano Giorgio Punzi e coordinati dal maggiore Matteo Pio Angelillis, comandante del Gruppo di Nola, sono stati monitorati alcuni soggetti operanti nell’area vesuviana attraverso i quali è stato individuato il fabbricato al cui piano seminterrato vi era una vera e propria «fabbrica del falso» di oltre cento metri quadrati. All’interno della stamperia sono stati trovati e sequestrati un personal computer portatile, un case personal computer, un hard disk portatile, due stampanti, due plotter da taglio, una giostra serigrafica, un torchio grafico, una pressa/stiratrice, una macchina etichettatrice, un forno industriale, tre phon industriali, un carrello per asciugatura, una macchina per applicazione strass e una macchina per applicazione bottoni, una tagliatrice, una pressa grafica, e altre attrezzature varie da lavoro che permettevano la riproduzione fedele dei capi da contraffare.
Nel corso del blitz i finanzieri hanno anche identificato due lavoratori completamente al nero. Il titolare della ditta individuale, cittadino italiano, operante nel settore della stampa serigrafica è stato denunciato a piede libero, alla Procura della Repubblica di Nola per violazioni in materia di contraffazione marchi e ricettazione. L’attività prosegue per disarticolare la filiera del falso e rimuovere i canali di approvvigionamento.

Il Mattino 03 dicembre 2019 20191203

Gucci, Versace e Chiara Ferragni: scoperta a Napoli l’ultima fabbrica del falso

Il video dell’operazione

https://www.ilmattino.it/video/glocal/laboratorio_di_noti_marchi_falsificati_vesuviano-4900021.html

Il Mattino online Lunedì 2 Dicembre 2019

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/gucci_versace_chanel_chiara_ferragni_dsquared2_borse_falsi_napoli-4900029.html

Scoperto laboratorio tessile abusivo ​a San Giuseppe Vesuviano: denunciati due cinesi

In un laboratorio di San Giuseppe Vesuviano venivano prodotti tessuti in totale irregolarità.

I carabinieri della stazione e personale dell’Asl Napoli 3 hanno riscontrato varie carenze: l’assenza di dispositivi volti a garantire la sicurezza dei lavoratori, il mancato rispetto della normativa antincendio, non c’era una corretta illuminazione e areazione dei luoghi ed i macchinari non rispondevano ai requisiti di sicurezza

Il Mattino online Domenica 1 Dicembre 2019

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/scoperto_laboratorio_tessile_abusivo_san_giuseppe_vesuviano-4898476.html

Blitz nella movida camerieri al nero in pub e pizzerie

VERIFICHE ANCHE IN UNA FABBRICA DI ABBIGLIAMENTO A SAN GIUSEPPE GESTITA DA DUE CINESI

Ancora una operazione per combattere il sommerso e ancora tanti lavoratori in nero sfruttati. È il triste refrain degli ultimi controlli effettuati dai carabinieri nel Vesuviano. Nella rete sono finiti anche i locali della movida. Su 33 lavoratori impegnati in otto tra pizzerie, pub e bar controllati sabato sera dai carabinieri della compagnia di Nola nessuno è stato trovato completamente in regola: 15 sono risultati praticamente impiegati a nero e per 18 di loro sono state riscontrate vistose irregolarità. Bilancio inquietante quello tracciato a fine giornata dai militari diretti dal maggiore Alberto Degli Effetti che nel fine settimana hanno guardato a vista la movida con un occhio alla sicurezza dei tanti giovani che hanno affollato il centro città ed un altro alla tutela dei consumatori e dei lavoratori che frequentano i locali. Ne è venuto fuori un quadro a tinte fosche: per quattro attività si profila addirittura la chiusura se entro lunedì non saranno pagate le pesanti sanzioni e soprattutto non saranno assunti i lavoratori che sono stati trovati senza uno straccio di contratto.
LE SANZIONI A rischiare la chiusura è anche un altro esercizio all’interno del quale è stato trovato un deposito di alimenti che non solo è risultato abusivo ma, quel che è peggio, anche in pessime condizioni igieniche. I controlli sono stati condotti con i colleghi del nucleo ispettorato del lavoro e del Nas. Salato il conto consegnato ai ristoratori: 88mila euro in sanzioni amministrative e l’obbligo di assumere i tanti giovani sfruttati, pena la sospensione dell’attività. Camerieri, lavapiatti, baristi: chi senza un regolare rapporto di lavoro e chi, pur risultando assunto, senza retribuzioni tracciabili. Impossibile, per questi ultimi, verificare che quanto riportato in busta paga corrispondesse allo stipendio effettivamente percepito.
L’operazione movida sicura, oltre che nei locali, è stata portata avanti anche per strada dove i carabinieri mischiati tra la folla hanno vigilato sulla sicurezza dei pedoni che nel fine settimana scelgono Nola per trascorrere qualche ora insieme con gli amici. Ed è a pochi metri da piazza Duomo che i militari hanno bloccato due giovani ed un cane, tutti e tre a bordo di uno scooter: non solo hanno violato il divieto di nell’area pedonale ma hanno anche infranto il codice della strada. Il giovane è stato sanzionato e denunciato mentre la moto è stata sequestrata.

NELLO SCANTINATO C’ERANO UNA DECINA DI ORIENTALI RISCONTRATE CARENZE IGIENICHE E DI SICUREZZA

LA FABBRICA Uno scantinato lager, adibito a laboratorio tessile, è stato invece sequestrato dai carabinieri a San Giuseppe Vesuviano. L’opificio ubicato in via Volanti, nella zona alta della cittadina, era gestito da due cittadini cinesi incensurati. All’interno c’erano una decina di lavoratori orientali scovati a produrre capi di abbigliamento in condizioni inumane. I militari, guidati dal maresciallo Giuseppe Sannino e coordinati dal maggiore Simone Rinaldi, a capo della compagnia di Torre Annunziata, si sono avvalsi anche del supporto del personale Asl Napoli 3. Una volta all’interno hanno riscontrato carenze di ogni genere. Ambienti malsani e assenza assoluta di dispositivi volti a garantire la sicurezza dei lavoratori. Nel sottoscala, hanno accerto i responsabili dell’Asl, non erano per niente rispettate le normative antincendio. Inoltre non c’era una corretta illuminazione e areazione dei luoghi con miasmi molto forti dovuti alla pessima igiene.
L’ennesimo laboratorio lager con macchinari non rispondenti agli standard di sicurezza. Circostanze, purtroppo, già viste in altre situazioni simili. Nell’azienda, infatti, non c’era alcun registro di carico e scarico dei rifiuti speciali fatti di scarti tessili altamente inquinanti. Residui, hanno accertato i carabinieri, che venivano gestiti in modo incontrollato in un’area adiacente allo stabilimento. Militari e personale dell’Asl hanno rinvenuto moltissimi sacchi pieni di scarti tessili pronti per essere poi smaltiti illegalmente nei boschi o nelle campagne adiacenti da altre organizzazioni collaterali per poche decine di euro. Una filiera già nota alle forze dell’ordine e ai tanti cittadini che si battono per la difesa dell’ambiente. La coppia di cittadini cinesi che gestiva l’opificio lager è stata denunciata per violazioni in materia ambientale e della sicurezza sui luoghi di lavoro. L’intero stabile è finito sotto sequestro giudiziario e, allo stesso tempo, sono state comminate sanzioni amministrative per circa quarantamila euro.

Il Mattino 02 dicembre 2019 20191202

Cliniche, chiudono i pronto soccorso allarme per 100mila

Trusso e Santa Lucia: da gennaio stop ai centri di prima assistenza

Cittadini a Nola e a Boscoreale due ospedali già oberati di lavoro

È allarme sanità tra Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano, dove dal primo gennaio 2020 chiuderanno i centri di prima assistenza localizzati nelle strutture sanitarie private Trusso e Santa Lucia. Per un bacino d’utenza di oltre centomila abitanti si prospetta una vera emergenza sanitaria. Il grido d’allarme parte dal sindaco di Ottaviano, Luca Capasso  che si è rivolto ai vertici dell’Asl e allo stesso presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. «Il governatore della Campania Vincenzo De Luca – dice – esalta se stesso e la fine del commissariamento, ma evita di raccontarci i disastri ai quali il sistema sanitario campano andrà incontro di qui a pochi giorni. Dal primo gennaio 2020, infatti, cesseranno le prestazioni di prima assistenza garantite dalle case di cura private accreditate. Di queste, due (la Trusso di Ottaviano e la Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano) si trovano nel territorio vesuviano e svolgono una funzione importantissima garantendo assistenza sanitaria a centinaia di migliaia di persone».

Luca Capasso sindaco di Ottaviano
Il senatore, Francesco Urraro

L’AFFONDO Il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, lancia l’allarme su parte del decreto regionale n. 42 del 31/05/2018, adottato dal Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del SSR Campania. Al suo anche il senatore del collegio, Francesco Urraro, che si è impegnato a portare direttamente al senato la questione. «Chiederò, attraverso un’interrogazione parlamentare, direttamente al ministro della sanità Speranza, spiegazioni di quanto è stato adottato. I cittadini vanno assolutamente tutelati soprattutto su un servizio sanitario così importante che riguarda un bacino d’utenza enorme. È inimmaginabile privarsi di due presidi d’urgenza sanitari in una area come la nostra ad altissimo affollamento abitativo». Gli fa eco il sindaco Capasso. «Con la chiusura dei centri di prima assistenza i cittadini dovranno rivolgersi, anche per casi meno gravi, ai pronto soccorso degli ospedali civili di Nola e Boscotrecase, già carichi di lavoro e con il rischio di ingolfarsi ulteriormente abbassando la qualità e la tempestività delle risposte, che in qualsiasi pronto soccorso sono condizioni per salvare la vita dei pazienti».

CAPASSO, SINDACO DI OTTAVIANO: DE LUCA ESALTA IL SUO OPERATO MA NON RACCONTA I DISASTRI CHE AVREMO TRA POCHI GIORNI

Le due cliniche private sono un punto di riferimento importante per i tanti comuni satelliti della zona. «Inoltre prosegue Capasso – sempre dal primo gennaio 2020, le case di cura non dovranno più sostenere i costi h24 dei servizi medici, infermieristici e diagnostici. Ciò significa che verranno inevitabilmente messi in discussione anche i livelli occupazionali in tali strutture, con un ulteriore danno per un territorio che già soffre fortemente della mancanza di posti di lavoro. Peraltro, la legislazione nazionale e regionale ha disciplinato la necessità di attivare i cosiddetti primi punti di intervento, ma allo stato non li ha ancora individuati».

A RISCHIO ANCHE I LIVELLI OCCUPAZIONALI «LA SITUAZIONE È DRAMMATICA»: SOS DAL PRIMO CITTADINO ALLE ISTITUZIONI

L’APPELLO Il sindaco di Ottaviano, affiancato dal senatore Urraro, ha scritto a De Luca, al ministro per la Salute Roberto Speranza, ai sindaci dei Comuni dell’Asl Napoli 3 Sud e ai vertici dell’azienda sanitaria, chiedendo un incontro urgente. «Chiedo a tutte le istituzioni di farsi carico della drammatica questione, prendendo in considerazione la possibilità di rinnovare le prestazioni di Prima Assistenza o di inserire le strutture nella rete del 118».

Il Mattino 01 dicembre 2019 20191201