Una App nell’anello salva le donne ecco l’idea del giovane ingegnere

TECNOLOGIA CONTRO VIOLENZA E SOPRUSI

Un anello collegato al cellulare per combattere la violenza sulle donne e tante altre opportunità per difendersi da aggressioni e soprusi. L’idea è di un giovane neolaureato in ingegneria informatica, Michele Casillo che, con una start up tutta napoletana, è riuscito a mettere a punto un innovativo sistema per difendere le donne in strada ma anche dai soprusi che avvengono, il più delle volte, direttamente in famiglia.

Michele Casillo ideatore dell’anello Befour

Il giovane ingegnere ha invento e brevettato l’anello «Befour», che a breve sarà anche in commercio, con il quale ogni donna potrà contattare direttamente tre numeri collegati ad amici, a familiari o a un servizio di telesoccorso attivo ventiquattro ore su ventiquattro. «Il nome “Befour” nasce, soprattutto, dal gesto, ormai comune, che le donne usano per chiedere aiuto in caso di violenza e che è quello di mostrare una mano con il pollice piegato nel palmo e piegando le altre quattro dita verso il basso spiega Michele Casillo . L’anello offre una connessione diretta e ininterrotta con le forze dell’ordine o altri servizi di emergenza. Questa connessione immediata significa che, in caso di pericolo, l’aiuto è potenzialmente a pochi secondi di distanza, riducendo il tempo di risposta e garantendo una maggiore probabilità d’intervento tempestivo».

In pratica il meccanismo, dotato anche di un Gps che consente la geolocalizzazione, può essere direttamente attivato premendo un pulsante laterale all’anello. Attraverso una vibrazione si ha la certezza che il messaggio è stato inviato. In questo modo i tre numeri memorizzati che possono essere anche di persone o amici nei dintorni, fanno scattare l’immediato allarme anche presso una centrale di sicurezza attiva ventiquattro ore su ventiquattro da cui poi partono gli eventuali soccorsi.

Diverse vibrazioni successive che arriveranno direttamente alla mano della vittima rassicureranno che i soccorsi stanno arrivando. Un’efficace sistema che, a breve, sarà anche commercializzato e del quale si possono già fare le prenotazioni sul sito http://www.befour.it.

«Oltre alla loro funzione principale, l’anello Befour, come tutti i dispositivi di telesoccorso, può avere un impatto psicologico positivo sull’individuo riferisce la psicologa, Autilia Casillo che ha lavorato al fianco del giovane neo ingegnere – fornendogli un senso di controllo sulla propria sicurezza e agendo sull’empowerment delle proprie risorse personali di coping in determinate situazioni, poiché la consapevolezza di avere a disposizione un mezzo di comunicazione diretto con i soccorritori può ridurre. significativamente l’ansia associata a situazioni potenzialmente pericolose».

L’anello, infatti, oltre a essere usato come emergenza immediata, potrà collegare le vittime direttamente a un gruppo di psicologi e a una chat interna su cui discutere e dibattere anche delle violenze quotidiane subite all’interno del perimetro di casa.

Il Mattino 11 APR 2024

Lascia un commento