Violentata, riesce a scappare e si lancia dal balcone: è grave

Viene violentata e poi, in preda al panico, si lancia dal balcone per sfuggire al suo aggressore. Un volo di oltre cinque metri, da una casa disabitata. La donna, cittadina russa, riesce a scappare grazie a delle cinghie di fortuna rimediate nell’edificio abbandonato, in pieno centro a San Giuseppe Vesuviano, a due passi dal santuario di piazza Garibaldi. Soccorsa dal 118 la russa è accompagnata all’ospedale di Castellammare dove è ricoverata in prognosi riservata. Sul posto gli uomini del commissariato di San Giuseppe Vesuviano che si mettono subito alla ricerca dell’aggressore, un marocchino o sicuramente nordafricano, secondo i primi dati raccolti dalla polizia.
L’AGGRESSIONE È questa la triste storia di cui è stata vittima una cittadina di nazionalità russa di 67 anni, risultata tra l’altro priva di permesso di soggiorno. L’episodio è avvenuto nella serata di domenica scorsa in via Gennaro Auricchio, a ridosso di piazza Garibaldi. Solo ieri, però, la notizia è stata resa nota. Troppo evidenti i sigilli posti all’ingresso della palazzina completamente abbandonata e forse meta di extracomunitari disperati in cerca di un tetto.
La palazzina è nella strada che dalla piazza centrale sale alla vecchia stazione ferroviaria di San Giuseppe Vesuviano ormai in disuso e dove dovrebbe essere realizzato il mega progetto della «via del mare» lungo la vecchia rete ferroviaria Cancello-Torre Annunziata. Un edificio in pieno centro ma leggermente defilato, l’ideala per portare a termine agguati di ogni tipo. E così è avvenuto domenica sera. La cittadina russa, «agganciata» da un gruppo, o da un solo nordafricano (su questo la polizia sta tentando di ricostruire l’accaduto anche attraverso la visione delle telecamere, alcune purtroppo fuori uso), sarebbe stata convinta a seguire uno o più aguzzini nella palazzina abbandonata.
LA FUGA Poi l’inimmaginabile. L’aggressione. La violenza e la fuga precipitosa tra le grida di soccorso inascoltate. Con la via di uscita principale sbarrata, l’unica via di fuga è il balcone che dà su via Gennaro Auricchio. La donna non si perde d’animo, trova delle cinghie di stoffa nel vecchio edificio e le lega all’inferriata del balcone per tentare la fuga. Le corde improvvisate reggono però solo per poco. Poi la caduta nel vuoto, la perdita di conoscenza e l’arrivo dei soccorsi e della polizia di stato.
Gli uomini del commissariato cercano subito riscontri all’interno della palazzina abbandonata cercando testimoni e immagini dalle telecamere della zona. L’edificio viene posto sotto sequestro ma dell’aggressore, di certo un nordafricano o più connazionali, nessuna traccia. Le indagini muovono a tutto campo e non si escludono ulteriori colpi di scena. La donna è in attesa di essere ascoltata presso l’ospedale di Castellammare dagli uomini della squadra anticrimine del commissariato di San Giuseppe Vesuviano guidato da Maurizio D’Antonio i quali stanno tentando di ricostruire l’accaduto ancora da tanti lati oscuri.

Il Mattino 30 luglio 2019 20190730

Choc nel Napoletano: donna violentata in una casa disabitata, si lancia dal balcone per sfuggire all’aguzzino: è grave

Attira con uno stratagemma una signora russa in una casa disabitata e la violenta. Lei, per scappare dall’aggressore, si cala con delle cinghie dal balcone. Cade e si ferisce in maniera grave. Soccorsa dagli uomini del 118, è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Castellamare, dove è tuttora ricoverata in prognosi riservata. Sul posto gli uomini del commissariato di San Giuseppe Vesuviano che si mettono subito alla ricerca dell’aggressore ma dell’uomo, un cittadino marocchino secondo i primi dati raccolti dalla polizia, ancora nessuna traccia.

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È questa la triste storia di cui è stata vittima una cittadina di nazionalità russa di 67 anni, priva tra l’altro di permesso di soggiorno. L’episodio è avvenuto nella serata di domenica scorsa in via Auricchio, a ridosso di piazza Garibaldi a San Giuseppe Vesuviano, ma solo ora è stato reso noto. La donna è in attesa di essere ascoltata, presso l’ospedale di Castellammare dagli uomini del commissariato di San Giuseppe Vesuviano guidato da Maurizio D’Antonio che stanno tentando di ricostruire l’accaduto ancora da tanti lati oscuri.

Il Mattino online Lunedì 29 Luglio 2019, 13:59 – Ultimo aggiornamento: 29-07-2019 14:55 
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