San Giuseppe Vesuviano. Entrano in una casa privata in ristrutturazione e tentano di occuparla con l’intenzione di abitarvi insieme ai familiari. Una sorta di esproprio andato male a tre pregiudicati di Terzigno grazie anche all’intervento dei carabinieri, increduli, davanti alle risposte date per giustificare il motivo dell’assurdo gesto. «La crisi è forte. Non abbiamo casa e abbiamo deciso di agire così. Ci hanno detto che si fa proprio in questo modo. Poi basta una dichiarazione dai vigili e tutto si sistema». Queste le parole raccontate ai militari del comando di San Giuseppe Vesuviano, allertati dal proprietario dell’immobile. Una casa da poco comprata e in fase di ristrutturazione. Dopo tanti sacrifici era ormai pronta per essere abitata. «In un primo momento pensavamo ai ladri. Poi, visto la determinazione di questa gente, ci siamo rivolti alle forze dell’ordine». L’uomo, un operaio della cittadina vesuviana, è rimasto sbalordito quando si è accorto che all’interno della sua nuova dimora, chiusa a chiave, si erano sistemate queste persone. Ha quindi chiamato subito il 112 che ha fatto arrivare una pattuglia della stazione di San Giuseppe Vesuviano al comando del maresciallo, Giuseppe Sannino. I militari hanno trovato nell’abitazione, situata in via Profica Paliata, a monte della cittadina: B. G., nato a Boscoreale, residente a Terzigno, pregiudicato; B. F., nato a Terzigno ma residente a Nocera Inferiore, nullafacente, pregiudicato e B. G., nato a Osio Sotto, in provincia di Bergamo, ma residente a Terzigno, anch’egli nullafacente. Gli stessi, secondo i rilievi dei carabinieri, in modo arbitrario e illegittimo, si erano introdotti all’interno dell’edificio privato, non ancora abitato, di proprietà di N. M. un operaio di San Giuseppe Vesuviano che aveva visto finalmente coronare il sogno di una sua casa di sua proprietà. Un’abitazione comprata dopo una vita di lavoro che stava per essere scippata in questo strano modo. Gli occupanti abusivi, hanno accertato i militari, si erano introdotti all’interno con il deliberato intento di occuparlo, per poi abitarlo. Un esproprio con tanto di faccia tosta anche nei riguardi dei carabinieri ai quali hanno candidamente raccontato che quella era la procedura giusta per appropriarsi dell’immobile. La crisi economica, la mancanza di denaro e l’impossibilità di trovare altro tipo di dimora, le giustificazioni che hanno tentato di dare al loro gesto. Nell’abitazione avevano già iniziato a sistemare oggetti personali e suppellettili. Di lì a poco, ritengono gli inquirenti, sarebbero arrivati anche i familiari con mogli e figli e tutto sarebbe stato poi più difficile nella fase di evacuazione. I tre pregiudicati dopo aver provveduto a ripulire l’intero stabile, sono stati accompagnati in caserma. Per loro è scattata una denuncia, in stato di libertà, per occupazione abusiva di edificio privato, in concorso tra loro. Avendo occupato una casa disabitata non è stato possibile emettere un provvedimento di custodia cautelare. Gli stessi, però, sono stati sottoposti a foglio di via obbligatorio: non potranno tornare da San Giuseppe Vesuviano altrimenti rischiano pesanti conseguenze penali. Il tutto per la gioia del proprietario dell’immobile dopo alcuni giorni vissuti nell’incubo di non vedere coronati i propri sogni.
Il Mattino 17 aprile 2012