Sport e impegno sociale 50 anni di Koala Bears

PALLAVOLO

La formazione dei Koala Bears Mignon che milita nella serie C. Lo sponsor Mignon arriva dall’azienda dell’ex Koalina, Maria Acquaviva pronta a sostenere la sua ex società

Cinquanta anni di attività con una presenza nella A1 femminile, una miriade di titoli provinciali, regionali e interregionali. Per la società di pallavolo Koala Bears di San Giuseppe Vesuviano un palmares eccezionale. Prima squadra in Campania a raggiungere la A1 nazionale, negli anni Ottanta, è stata insignita con una stella di bronzo al merito sportivo da parte del Coni per il grande lavoro svolto nello sport e non solo. La Koala Bears si è sempre distinta per la sua attività a favore dei giovani e degli ultimi.

Le magliette con la scritta
+ Volley – Droga.
Respiro il Volley… non fumo la noia.

Da decenni porta avanti una campagna contro la tossicodipendenza e contro la devianza giovanile in maniera gratuita. Più volley e meno droga, Respiro il volley non fumo la noia alcuni degli slogan stampati sulle magliette di atleti e atlete. Messaggi sociali lanciati da decenni in una zona dove carenza d’impianti e difficoltà legate all’ambiente hanno sempre ostacolato un lavoro silente ma efficace.

IL PRESIDENTE

La formazione che prese parte al campionato di A1 nazionale

Deus ex machina è il farmacista con il pallino del volley Antonio Miranda, che grazie alla sua caparbietà e ad enormi sacrifici economici è riuscito a portare avanti questa realtà che in questo 2023 raggiunge cinquanta anni di storia.

Antonio Miranda

«Un traguardo grandissimo purtroppo funestato dalla mancanza d’impianti che ci penalizza» ammette amareggiato Miranda, che aveva preparato un programma intensissimo per festeggiare al meglio il mezzo secolo di attività. «Pensavamo a tanti eventi da realizzare. Purtroppo non è possibile operare a San Giuseppe Vesuviano, non avendo ancora a disposizione il palazzetto dello sport e, cosa più grave, la palestra della scuola media Ceschelli e quella della scuola media Ammendola-De Amicis, ambedue agibili e funzionanti, ma inspiegabilmente non ancora concesse». La società di San Giuseppe Vesuviano sta attualmente peregrinando tra i comuni limitrofi alla ricerca di strutture.

Il Mattino 28 gennaio 2023

Nu, la rabbia degli operai «No al trasferimento»

OTTAVIANO DUE DIPENDENTI SI INCATENANO AI CANCELLI SOLO IN SERATA È STATA CONSENTITA L’USCITA DEI MEZZI

Sfiorata la tragedia ieri mattina, in via Palizzi, dove ha sede il deposito comunale degli automezzi per la raccolta dei rifiuti gestita dalla ditta Ecoce di Giugliano. Due operai, da anni impiegati nel servizio, hanno minacciato di darsi fuoco per evitare il trasferimento in altro cantiere.

Una mattinata turbolenta che ha avuto il suo prologo intorno alle sei, nel momento in cui gli automezzi si preparavano a uscire dal cantiere per effettuare la raccolta dei rifiuti. I due operai, dopo essersi incatenati al cancello bloccando l’accesso, hanno minacciato di darsi fuoco con una tanica di benzina. Grazie all’intervento della polizia, con in testa il vice questore Maria Antonietta Ferrara a capo del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, si è evitato il peggio.

La vice questore, Maria Antonietta Ferrara

I poliziotti, dopo un’estenuante trattativa, sono riusciti a farsi consegnare la tanica di benzina mettendo in sicurezza l’ingresso del deposito che è rimasto comunque presidiato dai due operai incatenati e dai colleghi che hanno portato la loro solidarietà nonostante l’azienda avesse chiesto alla polizia di sgombrare l’accesso per permettere l’uscita degli automezzi.

Il nuovo appalto prevedeva la riassunzione di tutti i dipendenti, non però l’eventuale collocazione del personale in altro cantiere. Una circostanza che ha fatto scattare la rabbia dei lavoratori che da anni operano a Ottaviano nessuno dei quali intenzionato a lasciare quella sede per un altro cantiere magari lontano da casa.

Alla fine la scelta di trasferimento è caduta sui due dipendenti che hanno minacciato di darsi fuoco, ieri mattina. «Non ci sposteremo mai dal cantiere, dove da anni lavoriamo e dove c’è sempre carenza di personale», hanno imprecato nel corso della loro clamorosa protesta. Una situazione esplosiva, andata avanti per quasi tutta la giornata di ieri, sedata anche grazie alla mediazione della polizia che nel pomeriggio è riuscita a fare aprire un varco permettendo così l’uscita degli automezzi. Sono stati i vigili del fuoco, allertati dalla polizia, ad aprire il varco nella parte posteriore del deposito e a permettere l’uscita degli automezzi.

Il Mattino 24 gennaio 2023

Minacciano di darsi fuoco per evitare trasferimento, mattinata di paura nel cantiere NU

Due operai impegnati nella raccolta rifiuti al comune di Ottaviano hanno minacciato di darsi fuoco per evitare il trasferimento in altro cantiere.

Mattinata turbolenta nel deposito degli automezzi della società che gestisce la raccolta rifiuti nel comune vesuviano.

Grazie all’intervento della polizia, con in testa il vice questore Maria Antonietta Ferraro a capo dl commissariato di San Giuseppe Vesuviano, si è evitato il peggio.

I due operai dopo essersi incatenati, poco dopo le sei di questa mattina, hanno minacciato di darsi fuoco con una tanica di benzina. I poliziotti sono riusciti a farsi consegnare la tanica dopo un’estenuante trattativa. Resta comunque lo stato di agitazione con la situazione tornata sotto controllo grazie al presidio delle forze dell’ordine.

Il Mattino online Lunedì 23 Gennaio 2023, 10:25 – Ultimo agg. 10:36

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Sabato al centro giovanile la presentazione del libro “Nell’inferno della camorra di Ponticelli” di Luciana Esposito

Sabato, ore 19.30 , al Centro Giovanile dei Padri Giuseppini, in via Croce Rossa a San Giuseppe Vesuviano sarà presentato il libro “Nell’inferno della camorra di Ponticelli” di Luciana Esposito. A fare gli onori il padrone di casa, Padre Giuseppe D’Oria, direttore del centro,con la moderatrice, Gina Meo.  Le pagine del libro di Luciana Esposito sono una narrazione fatta sul campo nell’inferno della camorra di Ponticelli, diventato quartiere simbolo di ogni città, rione, quartiere, piazza in cui vige la camorra.

Le storie raccontate, e perfino la mimica di certi camorristi, sono identiche in ogni quartiere, come se si tramandassero attraverso una molecola specifica di Dna. Già, proprio così. Quella molecola marca il codice identificativo dell’anima identitaria di quel tessuto sociale, stessi figli, seppure con sangue diverso, perché nati dalla stessa mamma: la camorra, che detta legge nelle terre in cui troneggia. Luciana Esposito, con il suo giornale online, Napolitan.it, è dentro le viscere di questo inferno, ha imparato a decifrare i codici, i comportamenti e il linguaggio delle famiglie camorriste di Ponticelli. Seguendo così l’insegnamento di due maestri e amici nella lotta alla camorra, Amato Lamberti e il giovane Giancarlo Siani.

Giovedì 12 gennaio 2023