Poggiomarino – Lite e sparatoria durante una cena tra pregiudicati -Ferito al polmone, identificato l’aggressore

poliziaPoggiomarino – Identificato l’aggressore di Nunzio Iovane, il ventisettenne pregiudicato di San Gennarello di Ottaviano colpito al torace da un proiettile esploso da una pistola la notte tra il 24 e 25 aprile scorso in Via Filippo Turati a Poggiomarino. Gli uomini della squadra anticrimine del commissariato di polizia di San Giuseppe Vesuviano sono sulle tracce del feritore: si tratterebbe di un pregiudicato di Poggiomarino legato a un clan del posto. Il cerchio potrebbe chiudersi a momenti.
Gli investigatori, guidati dal vice questore, Mario Minichini, hanno ricostruito l’intera vicenda che ha portato alla perforazione di un polmone di Nunzio Iovane ancora ricoverato, in prognosi riservata, al Cardarelli. Sin dal primo momento era apparsa poco creditibile la versione dei fatti raccontata dallo stesso Iovane, subito dopo il ricovero al pronto soccorso di San Giuseppe Vesuviano, secondo cui a sparargli sarebbero stati due sconosciuti incappucciati a bordo di un’auto poi datisi alla fuga. Attraverso interrogatori e indagini serrate, i poliziotti sono riusciti a mettere insieme la vera storia. Nunzio Iovane, personaggio emergente della crmiinialità, si trovava a cena in un giardino privato a Poggiomarino insieme con altri pregiudicati della zona. Una discussione animata, nel corso della cena, e qualche bicchiere – o altro – di troppo, avrebbe poi innescato una spaventosa rissa culminata con il ferimento al torace di Iovane.
La corsa poi al pronto soccorso e la storia, secondo gli investigatori, concordata sul finto agguato non prima di aver fatto sparire le tracce della lite, tra cui i bossoli esplosi e il sangue del ferito dal pavimento.

Il Mattino 27 aprile 2013

COMUNICATO QUESTURA

Ferimento di Nunzio Iovine: la polizia di San Giuseppe Vesuviano arresta l’autore

Fabio Ascolese
Fabio Ascolese

Gli agenti del Commissariato di polizia di San Giuseppe Vesuviano hanno tratto in arresto nella tarda serata di ieri Fabio Ascolese, pregiudicato scafatese 30enne, responsabile del tentato omicidio di Nunzio Iovine, avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 aprile scorso. Iovine si era presentato poco dopo la mezzanotte del 25 scorso presso la clinica Santa Lucia di san Giuseppe, con una ferita d’arma da fuoco al petto, raccontando che mentre si trovava per strada a Poggiomarino era stato avvicinato da due persone a bordo di un’autovettura, col volto travisato, una delle quali gli aveva esploso contro un colpo d’arma da fuoco, colpendolo al torace. La versione fornita non aveva convinto la polizia, anche in considerazione della personalità del Iovine, dei suoi precedenti e del fatto che lo Iovine è considerato elemento contiguo al clan “Giugliano”, facente capo a Antonio Giugliano, alias “’o savariello”, egemone nel territorio di Poggiomarino. Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato vesuviano si sono quindi subito appuntate sulle frequentazioni dell’uomo e la verità non ha tardato a venire fuori. L’unica cosa vera della versione fornita da Nunzio Iovine era che l’episodio era avvenuto a Poggiomarino, ma non in strada, bensì presso l’abitazione di uno degli affiliati, nel corso di una cena. Ad un certo punto vi era stata una lite tra Iovine ed il fratello di Ascolese, a seguito della quale Fabio Ascolese aveva preso le difese del fratello, estraendo una pistola dalla cintola dei pantaloni e facendo fuoco all’indirizzo di Nunzio Iovine. In un primo momento le ricerche di Fabio Ascolese erano state infruttuose poi, nella tarda serata di ieri, i poliziotti del Commissariato San Giuseppe Vesuviano lo hanno rintracciato a Scafati, dove risiede, nei pressi dell’ospedale, traendolo in arresto. Ascolese dovrà ora rispondere di tentato omicidio, lesioni personali gravi, detenzione e porto illegale di arma da sparo e spari in luogo pubblico.  L’arrestato è stato tradotto alla Casa Circondariale di Fuorni (SA).

Poggiomarino – Un 27enne centrato con un colpo di pistola al polmone. Giallo sul movente del raid – Agguato nella notte, giovane in fin di vita

 Pronto soccorso CardarelliLe ipotesi della polizia: una lite per futili motivi o vendetta del clan

Poggiomarino – Colpito da un proiettile al torace che gli ha perforato un polmone, è ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Cardarelli. Nunzio Iovane, ventisette anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, originario di San Gennarello di Ottaviano, secondo quanto raccontato al pronto soccorso della clinica Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano, sarebbe stato colpito mentre camminava in una strada di periferia di Poggiomarino, da due uomini a bordo di un’automobile e con il volto coperto da passamontagna poco dopo la mezzanotte.
Un solo colpo, direttamente al torace che, fortunatamente per lui, non ha leso organi vitali. Portato d’urgenza al primo soccorso di San Giuseppe Vesuviano, è stato poi trasferito al Cardarelli dove è stato operato e dove è tuttora ricoverato in prognosi riservata. Secondo un primo bollettino dei medici, pur avendo perso molto sangue, non dovrebbe essere in pericolo di vita. Una vicenda, però, che non convince del tutto la squadra anticrimine del commissariato di San Giuseppe Vesuviano che, dalla scorsa notte, sta ascoltando amici e testimoni della vittima nel tentativo di chiarire molti lati oscuri dell’aggressione.

Commissariato San Giuseppe
Commissariato San Giuseppe

Indagini condotte a tutto campo senza tralasciare alcuna pista. I poliziotti, al comando del vice questore, Mario Minichini, stanno scavando nel passato dell’uomo. Gli inquirenti stanno esaminando vecchie denunce per piccoli reati e segnalazioni di presunti contatti con esponenti di secondo livello della malavita. Nunzio Iovane potrebbe essere stato sparato per futili motivi. Dopo una lite o al termine di un’animata discussione con pregiudicati della zona.
La sua deposizione, fornita poco dopo il ricovero al primo soccorso di San Giuseppe Vesuviano, non ha trovato tutti i riscontri. L’agguato, invece, secondo quando appurato dagli investigatori, sarebbe avvenuto in via Filippo Turati, una strada poco lontana dal centro di Poggiomarino che collega a San Giuseppe Vesuviano. È qui che l’uomo potrebbe aver innescato una pesante discussione culminata poi con il ferimento, da parte di uno o più aggressori, a mezzo di un colpo d’arma da fuoco. Una banale lite al termine di un avvertimento o una missione in territorio di Poggiomarino, visto che il pregiudicato è di San Gennarello di Ottaviano, per manifestare disappunti su vicende che gli investigatori stanno cercando di capire e descrivere.
Per tutta la giornata di ieri, al commissariato di San Giuseppe Vesuviano, sono stati ascoltati parenti e amici della vittima e presunti testimoni dell’agguato che avrebbero visto o sentito quando avvenuto poco dopo la mezzanotte di ieri. Fondamentale, invece, l’interrogatorio del ferito previsto nella giornata di oggi al Cardarelli dopo che i medici avranno sciolto la prognosi e dato l’autorizzazione a sentire l’uomo.
Il Mattino 26 aprile 2013 20130426

San Giuseppe Vesuviano – Sos immigrazione – Rifugiati politici il Comune: siamo in emergenza

profughi

Già censiti 200 profughi senza tetto e allo sbando 

Nuovi arrivi negli alberghi

Il pericolo 

«Sono poveri e facilmente finiscono nelle mani

dei caporali o nel giro delle squillo»

San Giuseppe Vesuviano – Un tavolo permanente sul problema dei rifugiati politici ospiti di strutture a San Giuseppe Vesuviano. È questo il risultato del primo incontro tenuto nel comune vesuviano tra le forze dell’ordine, le associazioni, il vescovato di Nola e tutte le istituzioni religiose presenti sul territorio. Un primo passo per definire l’emergenza dei rifugiati politici che a San Giuseppe Vesuviano sta assumendo una dimensione sempre più grande. Sono ormai circa duecento i profughi censiti e iscritti nei registri anagrafici della cittadina a cui è stata consegnata una regolare carta d’identità dopo che il ministero dell’Interno, attraverso la prefettura di Napoli, aveva di fatto tagliato ogni forma di sussidio agli immigrati.
Nelle scorse settimane, molti di questi profughi si erano ritrovati in strada senza un tetto e senza meta. Grazie all’impegno della Caritas locale, dei tanti volontari e degli amministratori comunali si era riusciti a trovare una soluzione con alloggi di fortuna recuperati in città. Alcuni profughi, nell’immediatezza dei disagi, erano stati anche ospitati da famiglie del posto. In pochissime ore poi, si era trovato il modo di regolarizzare molte di queste persone con l’apertura straordinaria del sabato e della domenica dell’ufficio anagrafe comunale.
dolores leone«Una vera corsa contro il tempo – riferisce il vicesindaco Dolores Leone – in cui eravamo tutti impegnati pur di dare una sistemazione momentanea a questa povera gente. Poi la situazione è sfuggita di mano». In pratica dopo aver faticosamente provveduto alla regolarizzazione dei profughi di San Giuseppe Vesuviano, il ministero dell’Interno che aveva tassativamente chiuso ogni forma di sostegno, attraverso la prefettura di Napoli, ha iniziato nuovamente a mandare immigrati nelle strutture alberghiere cittadine. Strutture che, solo alcune settimane prima, avevano praticamente chiuso le porte in faccia a tanta di questa povera gente. Un sovraffollamento che ha fatto scattare l’allerta dell’amministrazione comunale ma anche dei tanti volontari e delle associazioni religiose che ormai, a fatica, riescono a fronteggiare quest’emergenza.
«Da qui la nostra richiesta di istituire un tavolo permanente per gestire questa nuova emergenza d’immigrati – prosegue il vice sindaco – il nostro impegno è quello di aiutare tutti ma ci rendiamo conto che la situazione sta diventando davvero grossa per la nostra cittadina che si trova ad affrontare una nuova problematica con circa cinquemila cinesi già presenti sul territorio e altre migliaia di presenze tra magrebini, bengalesi e ucraini».
Al comune sono, inoltre, preoccupati per il non facile inserimento della nuova comunità di profughi all’interno del tessuto sociale di San Giuseppe Vesuviano. «Molti di queste persone, ci hanno segnalato, sono finite nelle mani del caporalato o, ancor peggio, nel giro della prostituzione – spiega il vice sindaco – per questo abbiamo chiesto alla prefettura di bloccare questi nuovi flussi di profughi verso la nostra cittadina. Da qui anche l’idea di promuovere un tavolo permanente nella speranza di trattare l’argomento con il massimo della solidarietà ma anche con la dovuta cautela per una questione che, alla fine, non è di nostra competenza». Una sorta di bomba a orologeria che potrebbe esplodere da un momento all’altro e che sta creando molta apprensione tra i cittadini e soprattutto tra i tanti volontari che, quotidianamente, prestano la loro opera a favore della difficile causa.

Il Mattino 25 aprile 2013 20130425

San Giuseppe Vesuviano – Grillini in piazza contro il degrado urbano

Grillini in Piazza GraibaldiSan Giuseppe Vesuviano – Il Movimento 5 Stelle di San Giuseppe Vesuviano ha protocollato in data 19 Aprile una richiesta al Comune circa l’iniziativa Decoro Urbano. Decoro Urbano è un servizio web per una cittadinanza attiva e partecipe, è uno strumento gratuito per il cittadino che consente di inviare, tramite smartphone o tramite il relativo sito on line, segnalazioni riguardanti situazioni di degrado urbano. Allo stesso tempo è uno strumento che consente all’Amministrazione Pubblica di monitorare il territorio e di comunicare al cittadino le opere d’intervento con la concernente tempistica (riportando in tempo reale lo stato della segnalazione). Ad oggi i comuni italiani che hanno aderito a questo portale gratuito sono circa 80 con più di 4 milioni di cittadini che possono tranquillamente segnalare le incurie a livello locale. Al momento è possibile segnalare situazioni di degrado per le seguenti categorie: rifiuti (spazzatura a terra, discariche abusive, cassonetti colmi, televisori, lavatrici, ecc…), vandalismo (panchine rotte, graffiti ecc…), dissesto stradale (buche, marciapiedi impraticabili, segnaletica mancante o logorata ec…), zone verdi (aree incolte, abbandonate ecc…) e affissioni abusive. Attraverso questa nostra azione atta a migliorare la difficile situazione del nostro paese, auspichiamo che il Comune aderisca a tale iniziativa consci che lo stesso abbia le nostre identiche finalità in merito.

comunicato stampa M5S

San Giuseppe Vesuviano – Carabinieri arrestano pusher marocchino

carabinieri-sgvSan Giuseppe Vesuviano –Spacciava hashish e marijuana nella piazzetta davanti alla scuola media Ceschelli. Lemmou Mustapha, nato a Casalblanca (Marocco) e residente a San Giuseppe è stato arrestato, dopo un lungo periodo di appostamenti dai carabinieri della cittadina che l’hanno scoperto mentre vendeva dosi a tossicodipendenti della zona. I militari, guidati dal maresciallo, Giuseppe Sannino, hanno accertato che si faceva chiamare Stefano e che arrivava puntuale fuori la scuola dopo le commissioni che avvenivano via telefonino. È finito a Poggioreale con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti.

San Giuseppe Vesuviano – Si presenta domani il nuovo libro di Giuseppe Casillo

Raffaele Urraro 004San Giuseppe Vesuviano – Domani, giovedì 18 aprile, alle ore 18, nella sala del consiglio comunale di San Giuseppe Vesuviano, i professori, Mario Dura e Raffaele Urraro, presenteranno il libro; L’Impero Romano e il Cristianesimo di Giuseppe Casillo (Seneca Editore, Torino 2013).

San Giuseppe Vesuviano – Tentano di corrompere carabinieri: presi cinesi

carabinieri-in-pattugliamentoSan Giuseppe Vesuviano – Tentano di corrompere carabinieri: presi cinesi
Non si fermano all’alt dei carabinieri, inseguiti e bloccati, tentano di corrompere i militari ma sono arrestati. Due cittadini cinesi, Zhou Pengqing e Ma Chuncheng, entrambi residenti a Terzigno e tutti e due commercianti, pregiudicati hanno offerto 140 euro ai carabinieri. Sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale e istigazione alla corruzione.

Il Mattino 17aprile 2013

San Giuseppe Vesuviano – È accusato di omicidio – Cinese latitante arrestato dopo 4 anni

24 luglio 2009 - I carabinieri effettuano i rilievi dopo l'omicidio avvenuto nella notte
24 luglio 2009 – I carabinieri effettuano i rilievi dopo l’omicidio avvenuto nella notte

San Giuseppe Vesuviano – Uccise un connazionale nell’hotel ristorante «Villa Paradiso» di San Giuseppe Vesuviano la sera del 23 luglio 2009. Ricercato da allora, il cinese Jantang Lin di 32 anni è stato arrestato ieri a Rimini dalla polizia. A tradirlo le sue impronte digitali nonostante avesse cambiato la sua identità. Voleva fare il maggiordomo presso la casa di un suo connazionale e per questo, Jantang Lin, si era presentato all’ufficio immigrazione della questura di Rimini per una domanda di sanatoria, dove si certificava che era stato assunto come colf da un connazionale. Fatale l’errore di fornire il suo autentico passaporto e poi le impronte digitali.
Grazie a ciò, la polizia di Rimini è riuscita a identificarlo come l’autore principale dell’omicidio commesso il 24 luglio del 2009 nel ristorante cinese di San Giuseppe Vesuviano. Dopo una violenta lite, iniziata all’interno, vi fu l’accoltellamento davanti al cancello d’ingresso con sette fendenti. La vittima fu abbandonata sanguinante in via Astalonga. Un passante avvertì i carabinieri che riuscirono ad allertare anche i soccorsi, ma l’uomo spirò all’ospedale di Nola.

Maggio 2006 - Ignoti tentano di appiccare il fuoco al ristorante "Villa Paradiso" dopo il duplice omicidio.
Maggio 2006 – Ignoti tentano di appiccare il fuoco al ristorante “Villa Paradiso” dopo il duplice omicidio.

Un omicidio che sconvolse l’intera comunità orientale ma anche la cittadina vesuviana che, a distanza di pochi anni, dovette registrare un ennesimo fatto di sangue in quell’hotel ristorante, «Villa Paradiso» teatro, poco prima, di un massacro: cinesi si fronteggiarono a colpi di mannaia.
Era il maggio del 2006. Due le vittime, finite a colpi di mannaia, in un serial tra i più sconvolgenti dei film dell’horror. Uno solo il sopravvissuto, in quell’occasione. Le vittime furono amputate. E, come se non bastasse, due giorni dopo quell’efferato delitto, ignoti violarono i sigilli giudiziari e tentarono di dare fuoco all’intero immobile. Nel 2009 l’altro omicidio. Gli inquirenti hanno potuto, così, accertare che l’uomo consumò la sua vendetta nei confronti del connazionale uccidendolo con sette coltellate. Un regolamento di conti avvenuto a San Giuseppe Vesuviano dopo una rissa di sei mesi prima a Prato, dove Lin era rimasto ferito.
Il Mattino 14 aprile 2013

San Giuseppe Vesuviano – Al via oggi la 2a edizione di “Aprilibro”

locandina aprilibroSan Giuseppe Vesuviano – Parte oggi, sabato, tre-terroni-a-zonzo-Antonio-Menna-290x21713 aprile,  la seconda edizione della rassegna “Aprilibro” organizzata dall’associazione Jamm. L’appuntamento è alle ore 18.00 in Via Zara 7 a San Giuseppe Vesuviano con Antonio Menna che racconterà il suo ultimo romanzo “Tre terroni a zonzo, lasciare Napoli o restare?”, Sperling & Kupfer, appena uscito in libreria dal 19 marzo.

San Giuseppe Vesuviano – l blitz della polizia municipale nei laboratori dei cinesi – Rifiuti incendiati: chiuse quattro fabbriche

cinesi fab ch (3)In fiamme scarti di tessuti e altri materiali

pericolosi vicino al centro abitato

San Giuseppe Vesuviano – Bruciavano gli scarti di tessuto e altri rifiuti pericolosi a ridosso di campi coltivati o in pieno centro abitato. Quattro fabbriche di abbigliamento; tre gestite da cinesi e una da un italiano, sono state chiuse dalla polizia municipale.
Scoperti anche decine di lavoratori al nero, per lo più extracomunitari, impiegati in condizioni estreme, con ritmi di lavoro da schiavitù e in pessime situazioni igieniche.
È questo il risultato di un ennesimo blitz da parte delle forze dell’ordine che, dall’inizio dell’anno, stanno setacciano, in lungo e largo, il territorio di San Giuseppe Vesuviano e dei paesi limitrofi.
Controlli che hanno prodotto decine di chiusure e che sta facendo emergere una situazione di degrado sempre più evidente. La crisi economica da un lato e la pressione fiscale da un altro, hanno portato a una crescita considerevole di opifici «fantasma» privi di autorizzazioni e completamente illegali. Tutto ciò per sfuggire alle maglie del fisco e, soprattutto, per abbattere i costi dei prodotti di abbigliamento in grossa concorrenza con quelli importati a bassissimo costo dai paesi orientali. Gli uomini della polizia municipale guidati dal comandante, Ciro Cirillo, seguendo anche la filiera della raccolta differenziata, stanno scoprendo, uno a d uno, tutti gli opifici illegali sul territorio di San Giuseppe Vesuviano.
«Un risultato notevole – spiega il sindaco, Vincenzo Catapano – che non vuole colpire nessuno in maniera diretta ma che mira a ridare legalità alla cittadina e soprattutto maggiore vivibilità per quanto concerne le regole ambientali».
A molte delle fabbriche «fantasma» si è arrivato proprio seguendo, a ritroso, rifiuti abbandonati o illegali ciminiere dove venivano bruciati i residui di stoffa e altri scarti industriali altamente inquinanti. In due delle ultime due fabbriche sequestrate, oltre alle tante violazioni constate riguardanti lavoratori al nero, pessime condizioni igieniche e altro, i vigili hanno scoperto autentici piccoli inceneritori, dove veniva bruciato di tutto. In barba alle più elementari norme.cinesi fab ch
Due piccoli inceneritori sistemati alle spalle degli opifici, entrambi gestiti da cittadini cinesi, che inquinavano tranquillamente i terreni circostanti coltivati a ortaggi o frutti di stagione. Per questo motivo, i titolari delle fabbriche chiuse, sono stati denunciati per violazioni alle norme in materia ambientale e termodistruzione di scarti di lavorazione tessili e di rifiuti speciali pericolosi.
Oltre al provvedimento di chiusura, per le quattro aziende, sono scattate anche denuncie penali per l’impiego di decine di lavoratori extracomunitari privi di qualsiasi copertura assicurativa, totalmente al nero Uno di questi è risultato privo di qualsiasi documento e permesso per soggiornare sul territorio nazionale. Nel corso dei controlli è stato poi denunziato anche il proprietario di un terreno alla periferia della cittadina per aver incendiato un grosso quantitativo di rifiuti speciali.
L’uomo, hanno accertato i vigili, dopo aver dato in fitto una sua abitazione a una decina di cittadini extracomunitari, poi sloggiati dalla polizia, ha tirato fuori tutte le masserizie rimaste in casa e ha appiccato il fuoco a ogni cosa.

I precedenti – In 3mesi raffica di ispezioni e blocchi

I blitz fino a oggi
– 12 gennaio: lavoro nero, controlli dei carabinieri. Multe per 10mila euro.
-27 gennaio,azienda lager con celle dormitorio: 7 cinesi e 23 bengalesi vivevano da bestie.
-31 gennaio: fabbrica lager di abiti di cinesi.
-10 febbraio: sartoria fuorilegge di cinesi.
-13 febbraio:fabbrica scoperta per i rifiuti
-2 marzo: rifiuti speciali sversati cinese denunciato
-3 marzo: fabbriche inquinanti, sigilli.
-20 marzo: griffe false sigilli a negozio di cinese.
22 marzo: roghi di rifiuti tossici sigilli a 4 fabbriche cinesi
-31 marzo: sigilli e maxi-multa per la fabbrica gestita da cinesi.

Il Mattino 11 aprile 2013 20130411