San Giuseppe Vesuviano – Lavoro nero, nessun rispetto delle norme di sicurezza – Fabbrica cinese sequestrata: 64 multe alla titolare

 

Il comandante della stazione carabinieri di San Giuseppe Vesuviano, marersciallo, Giuseppe Sannino
Il comandante della stazione carabinieri di San Giuseppe Vesuviano, marersciallo, Giuseppe Sannino

Sequestro carabinieri cinesiSan Giuseppe Vesuviano – Una fabbrica abusiva, gestita da cinesi, sequestrata dai carabinieri in una centralissima strada cittadina. I militari della stazione di San Giuseppe Vesuviano al comando del maresciallo Giuseppe Sannino, supportati dai colleghi del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli, hanno fatto irruzione in un opificio di Vasca al Pianillo dove è stata scovata una fabbrica per il confezionamento di abiti, letteralmente abusiva e fuorilegge. A gestirla una cittadina cinese, Chen Rongying, 43 anni, nata nello Zhejiang, residente a San Giuseppe Vesuviano, denunciata per sfruttamento del lavoro al nero e altre ingiunzioni amministrative.

Il verbale

Maxi-contravvenzione da 160mila euro per diverse violazioni

Alla donna, oltre al provvedimento di sospensione dell’attività, sono state notificate 64 sanzioni per violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per circa 160mila euro. Rintracciati quattro lavoratori in nero; risultati non in regola e completamente sconosciuti alla pubblica amministrazione. L’opificio, di circa centosessanta metri quadri, per un valore patrimoniale di circa 200mila euro è stato sottoposto a sequestro penale per gravi carenze in materia di sicurezza sul lavoro. Nel corso degli accertamenti sono emerse anche irregolarità edilizie sull’immobile di proprietà di due cittadini italiani. Per questo motivo i due; C. F., e C. F.. entrambi di San Giuseppe Vesuviano, sono stati denunciati in quanto responsabili d’illecita attività edile commissionata ed eseguita in violazione dei sigilli apposti ed esistenti sull’intero fabbricato.

Il Mattino 27 maggio 2013 20130527

San Giuseppe Vesuviano – Controlli sui rifiuti, scoperte cinque fabbriche abusive

Sindaco e comandante polizia municipale rovistano tra i rifiuti alla ricerca di indizi
Sindaco e comandante polizia municipale rovistano tra i rifiuti alla ricerca di indizi

San Giuseppe Vesuviano – Dopo un controllo serrato sulla raccolta differenziata, saltano fuori cinque fabbriche abusive. Gli uomini della polizia municipale di San Giuseppe Vesuviano, accompagnati dal sindaco, aprono le buste e i sacchetti abbandonati in strada e risalgono ai contravventori. Cittadini multati ma anche aziende fantasma, gestite dai cinesi, nel mirino. Si scopre poi che, oltre ad inquinare, non pagavano la Tarsu e lavoravano in ambienti malsani con manodopera al nero.fabbChiuseSinComan (11) I caschi bianchi, guidati dal comandante Ciro Cirillo e dal sindaco Vincenzo Catapano, armati di guanti si sono messi a rovistare tra i rifiuti raccogliendo indizi inconfutabili che li hanno condotti negli opifici fantasma dove sono poi emerse le solite realtà di degrado e sfruttamento. Cinque le fabbriche scoperte. Due in via Meandri, le altre in via Martiri di Nassyria, via Nappi e via Vasca al Pianillo. Denunciati i titolari per violazioni relative allo smaltimento illecito dei rifiuti e perché i locali, in pessime condizioni igieniche, sono risultati non conformi ai requisiti di legge. I vigili hanno anche accertato l’impiego di lavoratori extracomunitari privi di documenti e quindi a nero. «Un’attività di vigilanza e controllo del territorio – riferisce il sindaco – per contrastare l’illecito abbandono di rifiuti speciali ma anche sui rifiuti depositati lungo le strade». Contestazioni per numerose violazioni con contravvenzioni per mancata differenziazione di rifiuti ad alcuni residenti e la segnalazione, all’autorità giudiziaria, dei titolari d’imprese per smaltimento illecito di rifiuti. Imprese ai cui si è pervenuti anche grazie agli indizi raccolti nella spazzatura. «In una delle aziende abbiamo scoperto, nel locale adibito a cucina, un camino utilizzato per lo smaltimento degli scarti dei tessuti mediante incendio –spiega il comandante dei vigili, Ciro Cirillo – Tra i vari rifiuti, già combusti, infatti sono stati rinvenuti ritagli di stoffa».

Il Mattino 24 maggio 2013 20130524

Ottaviano – Pallavolo finali nazionali per l’under 14

La squadra - I ragazzi della Gis Ottaviano
La squadra – I ragazzi della Gis Ottaviano

Ottaviano – Finali nazionali per la Gis Pallavolo Ottaviano under 14. La squadra allenata dal duo Sautariello–Angelino è riuscita ad ottenere l’accesso alla fase finale del torneo nazionale maschile under 14 al termine di una lunga battaglia nelle finali regionali. L’appuntamento è ora dal 23 al 26 maggio a Rossano Calabro, dove si disputeranno le gare per assegnare il titolo di campione d’Italia tra tutte le prime squadre di ogni regione.
A rappresentare la Campania ci saranno, così, i ragazzi di Ottaviano con i fratelli Ammiarti e D’Alessandro, in compagnia di Avino, Evangelista, Iervolino, Giuliano e Romano per la gioia del responsabile della’area tecnica, Mario Ammirati. Il successo ha fatto risalire l’entusiasmo per la pallavolo nella cittadina vesuviana che oggi può anche contare sulla presidenza regionale della Fipav grazie al prezioso apporto di Ernesto Boccia, ex dirigente della società ottavianse, oggi a capo della federazione regionale. Un traguardo molto importante che evoca le grandi avventure degli anni ’80 in cui nella vicina San Giuseppe Vesuviano la pallavolo si arrivò a piazzare due squadre in A1.

Il Mattino 21 maggio 2013 20130521

San Giuseppe Vesuviano – De Lorenzo e Ambrosio dopo la lite le querele

Le prime scaramucce tra Ambrosio e De Lorenzo al primo consiglio comunale dell'era Catapano
Le prime scaramucce tra Ambrosio e De Lorenzo al primo consiglio comunale dell’era Catapano

San Giuseppe Vesuviano – Non si placano gli animi tra il presidente del consiglio comunale Nello De Lorenzo e l’ex sindaco Antonio Agostino Ambrosio dopo il pesante scontro verbale avvenuto martedì mattina in comune.
De Lorenzo, attraverso un comunicato, fa sapere: «Minacciato e ingiuriato ripetutamente dal dottore Antonio Agostino Ambrosio, consigliere comunale del comune di San Giuseppe Vesuviano, lo ho querelato per i reati d’ingiurie, minacce e per qualsiasi altra ipotesi di reato che l’autorità giudiziaria riterrà opportuno configurare nei fatti che ho dettagliatamente esposto».
E aggiunge: «Comincio ad aver paura per la mia incolumità personale. Il consigliere Antonio Agostino Ambrosio, inseguendomi nel corridoio, continuava nel suo atteggiamento minaccioso urlando e rivolgendomi le seguenti parole ”tu non sei nessuno, tu non comandi niente come te lo devo dire?”».
Inalterata la posizione di Ambrosio. «Il danno l’ho subito io in quanto mi si voleva impedire un mio diritto di accesso agli uffici comunali. Per questo ho immediatamente querelato De Lorenzo alla polizia. Tutto il resto non conta. Sarà la magistratura a fare il suo corso e a valutare tutto il resto».

Il Mattino 16 maggio 2013 20130516

Di seguito il comunicato stampa integrale del presidente, Nello De Lorenzo, inviato dall’ufficio stampa del comune

Nello De Lorenzo
Nello De Lorenzo

COMUNICATO STAMPA

Il sottoscritto Dott. Aniello De Lorenzo, Presidente del Consiglio Comunale del Comune di San Giuseppe Vesuviano, minacciato e ingiuriato ripetutamente dal Dott. Antonio Agostino Ambrosio, Consigliere Comunale del Comune di San Giuseppe Vesuviano, con la presente comunica alla Stampa di aver querelato il suddetto Consigliere, per i reati di ingiurie, minacce e per qualsiasi altra ipotesi di reato che l’Autorità giudiziaria riterrà opportuno configurare nei fatti che si espongono appresso:

in data 14.05.2013, in mattinata, lo scrivente, nella sua qualità di Presidente del Consiglio Comunale si trovava negli uffici dell’Ente comunale. Dopo alcune decine di minuti, il sottoscritto si recava presso l’ufficio Urbanistica, ove era presente anche il Consigliere Antonio Agostino Ambrosio, e chiedeva al responsabile, ing. Rega, un appuntamento al fine di discutere su alcune vicende di natura amministrativa.

Dopo oltre venti minuti lo scrivente si recava nuovamente dall’Ing. Rega e notava che il Consigliere Ambrosio era ancora lì presente.

A questo punto il sottoscritto,avendo ricevuto continue e costanti lamentele da parte di tutti i Consigliere comunali di maggioranza e, altresì, da parte di altri Consiglieri di minoranza e dell’intera Giunta Comunale, in ordine all’invadente e costante presenza del consigliere Ambrosio negli uffici, tendente strumentalmente ad intralciare il regolare svolgimento del lavoro dei pubblici uffici, chiedeva all’Ing. Rega se fosse stato opportuno dedicare tanto tempo ad un Consigliere comunale, atteso che il consigliere Ambrosio sostava nella sua stanza da diverse decine di minuti.

Al che il consigliere Antonio Agostino Ambrosio, dinanzi all’Ing. Rega, con tono provocatorio e minaccioso nonché inurbano, ad alta voce, urlando, profferiva le seguenti parole, in forma dialettale e adirata, nei confronti di chi scrive “Ma tu chi ti credi di essere, tu non sei nessuno,vedi di andartene subito da qua e vattene a dormire”.

A questo punto, lo scrivente chiedeva al Consigliere in parola di rivolgersi con il lei ed in modo urbano ma lo stesso, avvicinandosi in modo minaccioso, costringeva il sottoscritto, impaurito, ad allontanarsi dall’ufficio e ad inoltrarsi nel corridoio.

Il consigliere Antonio Agostino Ambrosio, inseguendo chi scrive, continuava nel suo atteggiamento minaccioso urlando e rivolgeva al sottoscritto, le seguenti parole “tu non sei nessuno”, tu non comandi niente come te lo devo dire?”.

Alla presenza di diversi testimoni, lo scrivente, con calma, profferiva le seguenti parole: “E’ vero che non comando niente ma neanche lei comanda niente perché lei è il passato, appartiene ad un mondo che per fortuna non tornerà più. Io non sono mai andato in galera per aver preso le tangenti.”

Il consigliere Ambrosio, con tono ancora più minaccioso, aggiungeva con espressioni dialettali: “io ti mando in galera poi vedrai se ti mando in galera , strunz vatte’ cocc e adduormt aché ait sagliut ca’ncopp parit i padrun”.

Il sottoscritto, con calma, rispondeva: “io in galera non ci andrò mai, io le tangenti non le ho mai prese, non le prendo e mai le prenderò”.

A questo punto il consigliere Ambrosio aggiungeva “tu vaneggi, stai vaneggiando”.

Lo scrivente, preannunciando all’ Ambrosio un azione in sede penale a tutela della propria immagine, si allontanava, anche per non consentire al Consigliere di cui sopra di continuare nell’atteggiamento da questi tenuto, del tutto offensivo nei confronti di chi scrive.

Per queste ragioni, lo scrivente ha querelato il Consigliere Antonio Agostino Ambrosio preannunciando, sin da ora, la volontà di costituirsi parte civile nell’istaurando procedimento penale ed ha richiesto, altresì, ai sensi dell’art. 408 c.p.p., II° comma, di essere avvisato nella quanto mai improbabile ipotesi di archiviazione del presente procedimento.

                                                                                  Dott. Aniello De Lorenzo

San Giuseppe Vesuviano – Gli ex commissari cittadini onorari

I tre commissari prefettizi in una manifestazione in piazza
I tre commissari prefettizi

San Giuseppe Vesuviano – Cittadinanza onoraria per i tre commissari che hanno governato San Giuseppe Vesuviano nel lungo periodo di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Il sindaco Vincenzo Catapano ha convocato in Comune, venerdì 24 maggio alle 11, il prefetto Cinzia Guercio, il vice prefetto Paola Spena e il funzionario ministeriale Raffaele Barbato per consegnare il decreto di cittadinanza onoraria.

Il Mattino 16 maggio 2013

San Giuseppe Vesuviano – Lite Ambrosio-De Lorenzo, sfiorato lo scontro fisico

Le prime scaramucce tra Ambrosio e De Lorenzo al primo consiglio comunale dell'era Catapano
Le prime scaramucce tra Ambrosio e De Lorenzo al primo consiglio comunale dell’era Catapano

San Giuseppe Vesuviano – Mattinata movimenta, quella di ieri, al comune di San Giuseppe Vesuviano dove l’ex sindaco Antonio Agostino Ambrosio (oggi all’opposizione) e l’attuale presidente del consiglio, Nello De Lorenzo (della maggioranza) sono quasi venuti alle mani. L’intervento di alcuni funzionari comunali prima e della polizia, arrivata poco dopo, ha evitato che la situazione degenerasse. Che tra i due politici della cittadina non corressero buoni rapporti è ormai noto a tutti. Già nei primi consigli comunali di questa nuova era amministrativa post commissariamento, vi erano stati dei pesanti alterchi tra i due tanto da sfiorare la rissa in consiglio.
Ieri mattina ad accendere la miccia, la presenza dell’ex sindaco tra gli uffici al comune, in qualità di consigliere comunale. «Presenza che nessuno intende negare ma che non deve, però, rallentare il normale funzionamento degli uffici – ha riferito il presidente del consiglio, Nello De Lorenzo – Ieri mattina ho atteso alcune decine di minuti che liberasse il lavoro dell’importante area tecnica. Da qui è poi partito l’attacco del consigliere Ambrosio con imprecazioni e insulti di cui renderò conto alla polizia».
Più o meno così i fatti anche secondo Agostino Ambrosio che però precisa. «Ero nell’ufficio dell’ingegnere capo quando De Lorenzo è entrato una prima volta a voce alta per chiedere delle cose. Poi è tornato una seconda volta lamentandosi degli intralci al lavoro. Il presidente del consiglio non ha nessun titolo per vietarmi il diritto di accesso agli uffici. Per questo motivo ho provveduto a denunciarlo alla polizia. Sono un consigliere come lui e ho diritto di accesso agli atti comunali».
Una lite sfociata in pesantissime invettive personali al limite dello scontro fisico. Urla, imprecazioni, accuse e c’è chi dice spintoni, anche se i diretti interessati smentiscono, poi l’arrivo della polizia, poco dopo, a sedare gli animi ed evitare il peggio.

Il Mattino 15 maggio 2013 20130515  *** Nell’edizione cartacea che potete leggere di fianco, c’è stato un errore nel titolo per un problema tecnico in redazione. Ci scusiamo con i lettori

 

San Giuseppe Vesuviano – L’amministrazione è stata messa sotto accusa dall’opposizione – Riscossioni, interdittiva antimafia: bufera sul Comune

Vincenzo Catapano
Vincenzo Catapano

Il sindaco: «Abbiamo già attivato a febbraio la revoca del contratto» 

San Giuseppe Vesuviano – La società per la riscossione delle tasse comunali riceve un’interdittiva antimafia dalla Prefettura, il Comune finisce sotto accusa da parte dell’opposizione perché la revoca dell’appalto non arriva. E s’inasprisce lo scontro politico. Sugli scudi la revoca di appalto alla Publiservizi, affidataria del servizio gestione e riscossione Tarsu.

Ma sul tavolo anche altre questioni tra cui la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2012.

Antonio Borriello e Agostino Casillo
Antonio Borriello e Agostino Casillo

 

I consiglieri di opposizione, Antonio Borriello e Agostino Casillo, in rappresentanza del gruppo «Vocenueva-Libera-Pd», hanno presentato una serie d’interpellanze per avere risposte sugli argomenti, primo fra tutti la revoca dell’appalto alla Pubbliservizi. «Il nostro obiettivo è che il servizio torni nella totale gestione degli uffici comunali, – scrivono i due consiglieri di opposizione – evitando in futuro ulteriori esternalizzazioni che aggravano costi e ci espongono a potenziali pericoli d’infiltrazioni da parte della criminalità».
Risponde il sindaco Vincenzo Catapano che, proprio ieri, festeggiava, con un gruppo di amici, la promessa di matrimonio appena firmata in Comune.

Nello De Lorenzo
Nello De Lorenzo

 «Premesso che siamo, per antonomasia un Comune che si batte contro le infiltrazioni camorristiche, ribadisco, ai distratti consiglieri di opposizione, che già dal mese di febbraio, non appena avuto conoscenza dell’interdittiva nei confronti della Publiservizi, abbiamo attivato il processo di revoca dell’appalto presso gli uffici competenti. Un appalto certamente non nostro ma delle passate amministrazioni».

Sullo stesso tono il presidente del consiglio comunale, Nello De Lorenzo sulla mancata approvazione del bilancio consuntivo 2012. «Un fatto puramente tecnico legato ai ritardi dei revisori, su cui i consiglieri Casillo e Borriello sono stati ampiamente informati in sede di riunione dei capigruppo, per un atto che riguarda, tra l’altro, i commissari prefettizi». Il 20 maggio il consiglio comunale discuterà dell’importante strumento. 

Il Mattino 12 maggio 2013 20130512

San Giuseppe Vesuviano – Addio a Vincenzo Ambrosio l’ultimo della «dinastia del grano»

I fratelli Franco e Vincenzo Ambrosio
I fratelli Franco e Vincenzo Ambrosio

San Giuseppe Vesuviano – È scomparso ieri l’ultimo dei fratelli di Franco Ambrosio, il re del grano. Vincenzo, ingegnere, 87 anni, era il penultimo di nove figli del capostipite Domenico Ambrosio, la maggior parte dei quali impegnati nel settore cerealicolo. Franco Ambrosio, ucciso nell’aprile del 2009 insieme alla sua consorte nella villa alla Gaiola, era, in ordine di età, l’ultimo della famiglia. Prima di lui proprio l’ingegnere Vincenzo, che viveva a San Giuseppe Vesuviano e con cui andava tantissimo d’accordo. Non passava settimana che i due s’incontrassero nella cittadina vesuviana dove il re del grano tornava con piacere. Dal doppio omicidio del 2009, l’ingegnere che è stato anche preside all’Itis di Ottaviano, ha iniziato ad ammalarsi e a sentire tutto il peso di essere rimasto il solo di una famiglia molto nota nel mondo. Vincenzo Ambrosio, tifosissimo del Napoli come il più noto fratello, si è spento in una casa di Cura di Telese, dove ultimamente era stato ricoverato per problemi respiratori. Mercoledì aveva anche assistito al match degli azzurri contro il Bologna vivendo con i familiari la gioia dell’accesso alla Champions League.

Il Mattino 11 maggio 2013 20130511 1

San Giuseppe Vesuviano – Scoperte e sequestrate tre fabbriche lager dei cinesi

IMG_1912San Giuseppe Vesuviano – Tre fabbriche illegali gestite da cittadini cinesi, in una con impiego di operai bengalesi, sequestrate e chiuse dalla polizia municipale di San Giuseppe Vesuviano. Condizioni di lavoro stressanti, in ambienti sudici e non a norma, tra rifiuti di vario genere accatastati e poi illegalmente incendiati. Questi i motivi che hanno portato alla chiusura e alla denuncia dei tre titolari cinesi. Uno dei tre opifici era ancora sotto sequestro dopo un controllo effettuato ai primi di gennaio. Nonostante i locali di quest’ultima fabbrica fossero chiusi con sigilli giudiziari, sette operai cinesi e dodici del Bangladesh, erano riusciti ad aprire un varco da una feritoia per calarsi nel piano sottostante e continuare a lavorare in pessime condizioni igieniche.

Il degrado – Scantinati sporche e invasi da veleni Condizioni di lavoro da schiavitù

IMG_1935Attraverso un buco e poi una scala di ferro scendevano nel seminterrato a produrre capi d’abbigliamento di ogni genere, in barba all’igiene e, soprattutto, alla sicurezza. Gli inquirenti non vogliono minimamente immaginare cosa sarebbe potuto accadere in caso di un solo piccolo incendio o di un’uscita veloce dal seminterrato. Una sfida nella sfida. All’alba il blitz dei vigili urbani guidati dal comandante, Ciro Cirillo. I caschi bianchi hanno potuto costatare di persone le terribili condizioni in cui lavoravano e vivevano decine di operai molte dei quali irregolari e senza alcun contratto di lavoro. All’esterno degli opifici sequestrati scarti di tessuto e rifiuti di ogni genere maleodoranti che erano incendiati per evitare il difficile smaltimento illegale.
IMG_1924Le tre fabbriche si trovano tutte alla periferia di San Giuseppe Vesuviano in via Saracari Centori, in via Vasca a Pianillo e in via Criscuolo, a pochi metri di distanza da vasca al Pianillo; un’altra bomba ecologica della cittadina vesuviana. Nel corso del blitz sono stati sequestrati tutti i macchinari rinvenuti, compreso i rotoli di stoffa ancora da tagliare e i capi già confezionati o ancora da confezionare per violazioni relative allo smaltimento illecito dei rifiuti e perché i locali sono risultati non conformi ai requisiti indicati. I servizi e gli alloggi, dove questa povera gente era anche costretta a vivere, sono risultati in condizioni pessime d’igiene e degrado. Ai titolari contestato anche l’impiego di lavoratori extracomunitari privi di documenti e quindi assolutamente a nero.

Il Mattino 11 maggio 2013 20130511 2

Lo schianto, l’inchiesta – «Strage sulla Statale 268 omicidio colposo plurimo» Avviso di garanzia al ferito. Strada a rischio, interrogazione Pd

IMG_1865Il guidatore ricoverato è positivo alla cannabis,

esami tossicologici anche sull’automobilista morto

San Giuseppe Vesuviano – Avviso di garanzia per omicidio colposo plurimo ai danni del conducente dell’Audi, Emilio Ambrosio, che è stato trovato positivo alla cannabis. Lo stesso atto che sarebbe stato notificato a Salvatore Monda, conducente della Fiat 500 se non fosse morto (anche per lui è stato disposto l’esame tossicologico) con moglie e tre figli nello schianto. La procedura – spiegano infatti gli investigatori – prevede la notifica del provvedimento come atto dovuto. E il reato per cui si procede è quello di omicidio colposo plurimo. Sono questi i primi risvolti giudiziari da parte della Procura della Repubblica di Nola che sta coordinando le indagini dei carabinieri di Torre Annunziata e di San Giuseppe Vesuviano, sullo spaventoso incidente avvenuto sulla Statale 268 del Vesuvio.

L’inchiesta – A invadere la corsia opposta sarebbe stata la 500 della famiglia

Antonio Copola Presidente ACI Napoli
Antonio Copola Presidente ACI Napoli

Cinque vittime di un unico nucleo familiare completamente cancellato. Una strada killer su cui si sono appuntati anche gli interessi di notevoli parlamentari e degli addetti ai lavori tra cui il presidente dell’Aci Napoli, Antonio Coppola che ha espressamente chiesto al neo viceministro alle Infrastrutture Vincenzo De Luca di chiudere l’importante arteria:«Solo da una soluzione così drastica si può dare inizio a una riprogrammazione dell’intero tracciato e porre fine alla continua mattanza di automobilisti».Un grido d’allarme che giunge proprio alla vigilia della riapertura del tratto finito sotto sequestro il 10 di febbraio scorso per l’ennesimo incidente mortale.Dalle ore dodici questa mattina, infatti, la superstrada sarà di nuovo percorribile per l’intero tracciato.L’Anas ha comunicato che la strada tornerà interamente percorribile grazie all’apertura del tratto compreso tra gli svincoli di Ottaviano Centro e Ottaviano-zona industriale. Un pezzo di strada, fa sapere l’Anas, che era stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria per consentire accertamenti e lavori di rafforzamento della segnaletica a seguito dell’incidente mortale avvenuto il 10 febbraio scorso.Una decisione che sicuramente stride con lo spaventoso evento di domenica scorsa in cui un’intera famiglia è stata distrutta.

 

In Parlamento – Manfredi e Iannuzzi: 120 milioni fermi, ci spieghino perché

Massimiliano Manfredi PD
Massimiliano Manfredi PD

Ieri, tra l’altro, in Parlamento è arrivata anche un’interrogazione presentata dai deputati del Pd, Massimiliano Manfredi e Tino Iannuzzi, ai ministri di Trasporti, Lavoro e Interno, per la messa in sicurezza e l’accelerazione dei lavori. «Quella che ha colpito la famiglia Monda è solo l’ultima delle tante tragedie consumate sulla Statale 268 del Vesuvio. Ora il governo spinga per la messa in sicurezza e la ripresa dei lavori per il raddoppio», ha riferito Manfredi che è membro della Commissione Ambiente e Territorio della Camera. «Da anni si chiede all’Anas e alla Romana Impresa spa, esecutrice dell’opera, il perché di questo andare a rilento nell’esecuzione del primo e secondo lotto – prosegue Manfredi – Eppure i soldi ci sono, circa 120 milioni. E invece l’opera è ferma a poco più del dodici per cento e intanto veniamo a sapere che l’impresa titolare dell’appalto, a causa di problemi economici e finanziari, ha addirittura avviato le procedure di licenziamento per i suoi dipendenti. Per questo è necessario che il governo intervenga con urgenza per tutelare i lavoratori e garantire il completo ripristino dei lavori per completare e migliorare la SS 268 e privarla finalmente dell’indegno appellativo di Statale della morte».

L’arteria – Oltre 300mila gli abitanti utenti della via tra i centri vesuviani

Una levata di scudi che deve fare i conti anche con la necessità di garantire una via di fuga in caso di eruzione del Vesuvio ma anche sulla necessità di far veicolare circa trecentomila abitanti della fascia interna al vulcano.
Intanto procedono le indagini per accertare le cause dell’ultimo terribile incidenti. Ieri, al Policlinico di Napoli, sono stati eseguiti l’autopsia e gli esami tossicologici sul corpo di Salvatore Monda, alla guida della Fiat 500. Sul versante opposto, gli esami tossicologici sull’unico ferito, ancora grave, Emilio Ambrosio, hanno manifestato un test positivo alla cannabis. Una circostanza, fanno capire gli inquirenti, che potrebbe, comunque, avere poca influenza nello stabilire la dinamica dell’incidente e nello stabilire il nesso causale, le cui maggiori colpe, per il momento, ricadono sull’invasione di corsia da parte della Fiat 500.

Il Mattino 08 maggio 2013  20130508 20130508 MARIGL