Cambio al commissariato di Polizia. Maria Antonietta Ferrara sostituirà Maurizio D’Antonio

La vice questore, Maria Antonietta Ferrara nel suo ufficio di Ischia

Da domani, primo maggio, cambio al vertice del commissariato di Polizia di San Giuseppe Vesuviano. Il vice questore, Maurizio D’Antonio, sarà sostituito dal vice questore Maria Antonietta Ferrara. Per Maurizio D’Antonio, quello di San Giuseppe Vesuviano, sarà l’ultimo incarico della sua carriera.

Maurizio D’Antonio da domani in pensione

Da domani sarà in pensione. Da parte nostra i più cari auguri per quanto fatto e dato alla cittadina di San Giuseppe Vesuviano.

Per Maria Antonietta Ferrara si tratta invece di un ambito ritorno a San Giuseppe Vesuviano, dove aveva già prestato servizio agli inizi della sua carriera. Originaria della vicina Palma Campania, torna ora come vice questore direttamente da Ischia dove, negli ultimi due anni si è fatta molto apprezzare in qualità di dirigente del commissariato isolano.  Anche a lei gli auguri di buon lavoro da tutta la comunità di San Giuseppe Vesuviano e dei paesi limitrofi con l’auspicio di far valere sempre più i diritti dei tanti cittadini onesti dell’intera area.

Sabato 30 aprile 2022

Tre spacciatori arrestati nel Napoletano

Arrestati tre spacciatori. In azione gli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, che li hanno avvistati nei pressi della stazione della Circumvesuviana “Casilli” in via Torricelli, e bloccati. Li hanno trovati in possesso di una bustina di marijuana dal peso di circa 40 grammi e di 32 euro;

La sede del commissariato di San Giuseppe Vesuviano

e, nell’abitazione di uno dei tre, hanno rinvenuto panetti di hashish del peso di circa 1,9 chili. F.H., di 35 anni, A.Y. e R.M., di 26 anni, tutti cittadini marocchini, sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; mentre un acquirente è stato sanzionato per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale.

Il Mattino online Lunedì 1 Novembre 2021

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/tre_spacciatori_arrestati_provincia_napoli-6294489.html

Provoca uno spaventoso incedente e si da alla fuga, beccato dalla polizia grazie alle telecamere di sorveglianza

Uno spaventoso incidente con feriti all’incrocio di via Nappi e via Passanti provocato da un automobilista che si da subito alla fuga. Immediato l’intervento degli uomini del commissariato di San Giuseppe Vesuviano che soccorrono prima i feriti e poi rintracciano il pirata della strada grazie alle telecamere di sorveglianza.

Un cittadino cinese a bordo di un Fiat Scudo il responsabile del grave episodio. Dopo un breve interrogatorio alla presenza del vice questore, Maurizio D’Antonio, è stato denunciato a piede libero per omesso soccorso.

28 maggio 2021

Esplode l’abitazione grave extracomunitario

Un boato. La puzza di gas. Un uomo a terra poco lontano, con visibili ustioni su tutto il corpo, raccontano i poliziotti tra i primi ad arrivare sul posto. Calcinacci un po’ ovunque e il panico generale. È la scena che la notte scorsa si è presentata agli uomini della Volante del commissariato di San Giuseppe Vesuviano in via Capocresti, poco lontano dalla loro base operativa. I due uomini della polizia non si sono persi d’animo e dopo aver allertato il 118 e i vigili del fuoco, si sono lanciati tra le macerie a tirare fuori lo sfortunato. Un giovane marocchino non ancora identificato presumibilmente con il permesso di soggiorno.

L’ALLARME L’uomo si trovava nel vecchio appartamento che da via Capocresti arriva sul regio lagno dal lato opposto. Una fuga di gas da una bombola gpl che alimentava una stufetta, la probabile causa dell’esplosione che ha svegliato l’intero quartiere. Tra i primi ad arrivare sul posto i poliziotti coordinati dal dirigente del commissariato, vice questore, Maurizio D’Antonio che grazie alla loro tempestività, hanno forse salvato la vita al giovane sventurato. Poi gli uomini del 118 e i vigili del fuoco giunti da Nola. I sanitari hanno trasferito direttamente al centro ustionati del Cardarelli di Napoli il ferito. I vigili del fuoco, invece, hanno messo subito in sicurezza l’intera palazzina dove, l’appartamento al primo piano è stato completamente sventrato dall’onda d’urto dell’esplosione. 
I DANNI Infissi divelti e anche alcuni muri perimetrali completamente crollate nel retro della casa. Il bagno, del tutto distrutto con gli igienici ancora penzolanti, fa chiaramente capire l’entità dell’esplosione che, per fortuna, non ha avuto conseguenze per gli altri abitanti della palazzina tra cui il proprietario e dei vicini tutti accorsi in strada e poi messi in sicurezza dai vigili del fuoco. 
La polizia, per tutta la giornata di ieri con gli uomini della scientifica, è stata sul posto per cercare di capire meglio la dinamica dell’incidente che avrebbe potuto portare a conseguenze ancora più gravi. Secondo i rilievi di Scientifica e vigili del fuoco, il cattivo funzionamento della stufetta a gas avrebbe provocato la fuga del gpl. Per fortuna la bombola di gas non è esplosa il che ha certamente attenuato i danni. L’uomo intanto lotta ancora tra la vita e la morte al nosocomio napoletano.

Il Mattino 03 febbraio 2021

Ragazzi al bar, fioccano le multe

La sede del commissariato di San Giuseppe Vesuviano

Beccati dopo le ventidue in un bar di San Giuseppe Vesuviano mentre consumavano tranquillamente ai tavoli. Una trentina di ragazzi e il proprietario della struttura sono finiti nel mirino della polizia grazie a un intervento coordinato di più volanti che hanno chiuso il traffico di due strade a intersezione. Fuggi, fuggi generale con ventiquattro giovanissimi identificati all’interno del locale e quattro all’esterno. Qualcuno, per fuggire, ha lasciato anche auto di grossa cilindrata con le chiavi inserite nel cruscotto. E’ il secondo blitz nella cittadina vesuviana dopo quello al Villaggio Vesuvio, sollecitato direttamente dal primo cittadino, Vincenzo Catapano, che aveva più volte sottolineato la pericolosità di assembramenti in città al cospetto degli aumentati casi di positività da covid. L’altra sera, nella rete, sono finiti tantissimi ragazzi e il bar a cui è stato inflitto un provvedimento di chiusura di cinque giorni. Per il proprietario anche un richiamo ufficiale dopo che i poliziotti l’hanno scoperto mentre indicava una via del retrobottega per far defluire alcuni di loro. Per tutta la giornata di ieri, invece, è toccato ai tanti giovani sfilare nella sede del commissariato di San Giuseppe Vesuviano diretto dal vice questore, Maurizio D’Antonio. Per loro multe da quattrocento euro e richiami ufficiali a rispettare le leggi e i provvedimenti anticovid. Due ragazze sono riuscite a farla franca, raccontano in commissariato, dopo aver esibito degli scontrini di una farmacia dove, poco prima, avevano comprato medicinali. Non è invece andata bene a un’altra ragazza che, per evitare di essere contravvenzionata, ha mostrato un messaggio “whatsapp” in cui i nonni chiedevano di essere aiutati. Dai controlli dei poliziotti il messaggio è risultato con una data posteriore ai fatti accaduti nel bar in questione. Inevitabile la multa anche per lei.

Il Mattino 02 febbraio 2021

Gli rubano la bici,va a ricomprarla e la ritrova in vendita

Gli rubano la bicicletta elettrica va a comprarne un altra ma scopre nel negozio la sua bici sottratta. La polizia scopre l’intera storia e la bici rubata gli è subito consegnata. La storia a San Giuseppe Vesuviano inizia con il furto della bici che un nonno premuroso aveva regalato ai suoi nipoti. Un furto avvenuto sotto casa di notte. Lo sconforto iniziale poi la denuncia alla polizia da parte del nonno. Alla fine la rassegnazione e la decisione di acquistare una nuova bicicletta seppur con altri sacrifici.

La sede del commissariato di San Giuseppe Vesuviano

Nel negozio dove aveva comprato la bici rubata, gestito tra l’altro da una persona integerrima sempre al fianco delle forze dell’ordine e della cittadinanza, la grande sorpresa. Il nonno nello scegliere la bici giusta si accorge che una di quelle esposte rassomiglia alla sua. Invece di essere rossa è grigia. Nota però delle leggere abrasioni che lo insospettiscono. Si rivolge di nuovo alla polizia e gli uomini diretti dal vice questore, Maurizio D’Antonio, avviano una veloce indagine. Con l’aiuto del titolare del negozio risalgono alla persona che aveva portato la bici in officina per una riparazione. Si scopre, poi attraverso un numero del motore elettrico fornito dallo stesso negoziante che la bici era proprio la stessa di quella venduta al nonno alcuni mesi fa. La polizia rintraccia così la persona che aveva portato in officina la bicicletta che spiega, a sua volta, di aver comprato da un giovane incensurato per 600euro. Quest’ultimo spiega agli investigatori di aver comparto a sua volta per 500euro la bicicletta da un’altra persona, un ragazzo incensurato, su cui si sono incentrate le attenzioni della polizia che l’ha denunciato per ricettazione.

Il Mattino 20 novembre 2020

I cinesi di San Giuseppe Vesuviano regalano mascherine alla polizia

La comunità cinese di San Giuseppe Vesuviano dona mille mascherine al locale commissariato di polizia. Un gesto molto apprezzato, spiega il dirigente, Maurizio D’Antonio impegnato, con i suoi uomini, a tenere a bada un territorio di oltre centomila persone di vari comuni dell’hinterland con tantissime problematiche.

“Questa mattina si sono presentati tre cittadini di San Giuseppe Vesuviano di origini cinesi e a nome della locale comunità cinese hanno donato mille mascherine chirurgiche al Commissariato della Polizia di Stato di San Giuseppe Vesuviano – riferisce il vice questore, Maurizio D’Antonio – Dopo essermi consultato con il questore, ho ringraziato l’intera comunità a nome della Polizia di Stato. Al termine del breve scambio di saluti sono andati via salutando con un significativo e incoraggiante “andrà tutto bene” che ha commosso tutti noi”.

La comunità cinese di San Giuseppe Vesuviano è stata la prima a lanciare l’allarme sulle misure da adottare chiudendosi in quarantena prima che il nostro premier Giuseppe Conte emanasse le restrittive misure di sicurezza.

Il Mattino online Martedì 17 Marzo 2020

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/i_cinesi_di_san_giuseppe_vesuviano_regalano_mascherine_polizia-5116344.html

Il racket dell’infermiere: arrestato mentre intasca l’ultima «mazzetta»

Arrestato mentre andava a riscuotere la tangente. F.M., 65 anni, con precedenti penali per spaccio di droga è stato sorpreso in flagrante dagli uomini della squadra anticrimine del commissariato di San Giuseppe Vesuviano appostati poco lontani dal negozio del commerciante preso di mira. I poliziotti l’hanno bloccato ancora con i soldi in mano nascosti in una scatola di scarpe.

SORPRESO CON I SOLDI IN UNA SCATOLA DI SCARPE IL COMMERCIANTE AVEVA GIÀ VERSATO CINQUANTAMILA EURO

L’uomo, dalla doppia vita – è infatti anche infermiere presso un centro d’igiene mentale – è stato portato direttamente a Poggioreale su ordine della Procura della Repubblica di Nola. La squadra anticrimine, personalmente guidata dal dirigente del commissariato, Maurizio D’Antonio, è riuscita a risalire al malvivente dopo un lungo pedinamento.
Erano oltre cinque anni che l’infermiere aveva preso di mira il commerciante, che non aveva mai avuto il coraggio di denunciare. Almeno cinquantamila euro i soldi estorti in questi anni, fino all’arresto che ha messo fine allo stillicidio. Per il giovane imprenditore della cittadina vesuviana una liberazione.

La sede del commissariato di San Giuseppe Vesuviano

LA TRAPPOLA Le continue visite e la richiesta costante di soldi erano divenute una vera spina nel fianco per il commerciante. Secondo quanto appurato dagli investigatori, in alcuni casi, l’estorsore si recava anche direttamente presso il negozio della vittima. In altre occasioni il trasferimento di denaro avveniva anche in punti prestabiliti poco lontano dal negozio come nell’ultimo appuntamento risultato poi fatale. Ad attendere il malvivente, questa volta c’era la polizia. Dopo lo scambio del pacco, i poliziotti gli hanno intimato l’alt trovando le banconote all’interno di una scatola di scarpe preventivamente segnate. Inevitabile l’arresto e il trasferimento nella casa circondariale di Poggioreale.
L’arrestato non farebbe parte di nessun clan criminale, secondo i primi dati raccolti dagli uomini delle forze dell’ordine, che comunque stanno indagando a trecento sessanta gradi insieme alla Procura della Repubblica di Nola e alla Dda, quest’ultima anche interessata del caso. Gli investigatori cercano di capire se ci sono altri complici o mandanti e soprattutto se l’uomo ha colpito altre vittime di estorsione che, per paura o altro, preferiscono il silenzio alla denuncia.

Il Mattino 16 febbraio 2020 20200216

Al casello autostradale – Da Roma per vendere due pistole: presi

Da Roma per piazzare due pistole alla criminalità locale: sono stati bloccati e arrestati all’uscita dell’autostrada di Palma Campania dalla squadra anticrimine del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, che ora è al lavoro per capire chi fossero i destinatari e quale uso ne avrebbero fatto. È stata una mattinata movimentata nei pressi del casello di Palma Campania dove dopo un lungo pedinamento sono stati arrestati G.S., pregiudicato della provincia di Roma, 42 anni, e D.T, 38 anni, incensurata, sempre della provincia di Roma. La coppia si era appartata poco dopo i caselli in attesa dei «clienti» che di lì a poco avrebbero dovuto ritirare due pistole a tamburo perfettamente funzionanti. La polizia, grazie a mirate indagini, era riuscita a intercettare i due. I poliziotti, coordinati dal dirigente del commissariato, Maurizio D’Antonio, si erano appostati nei paraggi in attesa di bloccare anche gli acquirenti, presumibilmente apparentanti alla criminalità del posto. Dopo una lunga attesa, la decisione di intervenire e perquisire l’auto dei due romani, un’Alfa GT al cui interno era nascosta una custodia con le due pistole. L’uomo è stato arrestato e condotto a Poggioreale, la donna invece presso la casa circondariale di Pozzuoli. Sequestrate le armi ora al vaglio della polizia scientifica che intende capire se siano state usate in agguati criminali.

Il Mattino 02 novembre 2019 20191102

Il Mattino online 02 novembre 2019

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/polizia_napoli_arresti_pistole_casello_autostradale-4835158.html

Vesuvio, abbattuto l’abuso in zona rossa

Millecinquecento metri quadri circa di solai da sminuzzare lentamente con una grossa benna dotata di potenti forbici metalliche. È iniziato, ieri mattina a Terzigno, ai confini del Parco Vesuvio e in piena zona rossa, l’abbattimento di un grosso manufatto realizzato abusivamente dal 1992. Siamo su via Zabatta, al confine con San Giuseppe Vesuviano. La strada detta anche panoramica del Vesuvio delimita il confine a valle dell’omonimo parco da Ottaviano fino al versante marino del cratere nel territorio di Boscoreale, Trecase e Boscotrecase. Il grosso fabbricato, sede anche di un’importante azienda di confezioni e di una serie di appartamenti, è stato realizzato a monte di via Zabatta, quindi in pieno Parco Vesuvio e zona rossa. Un territorio che non fa sconti. Per questo la Procura di Nola, al termine di un lunghissimo braccio di ferro giudiziario culminato con sentenza definitiva e inappellabile, ha decretato l’abbattimento della struttura.
LA PROTESTACirca mille cinquecento metri quadri di solai, distribuiti su tre livelli saranno completamente rasi al suolo. Protestano proprietari e vicini. Su un palazzo adiacente è comparso anche uno striscione «Discarica nel parco legale, casa bene primario da demolire». Per i proprietari «una grande ingiustizia dopo condoni e una lunga battaglia giudiziaria». Irremovibile la procura che ha ordinato l’abbattimento e il ripristino dei luoghi addebitando ai responsabili dell’abuso circa quattrocentomila euro per le spese di demolizione. Ieri mattina sul cantiere, con l’impresa incaricata della demolizione, anche gli uomini del commissariato di San Giuseppe Vesuviano con a capo il vicequestore, Maurizio D’Antonio a prevenire eventuali proteste da parte degli occupanti. Proteste del tutto civili, alla fine, con striscioni e grandi rimpianti per gli sviluppi giudiziari durati quasi trenta anni. «Non riusciamo a darci pace ammette la proprietaria dell’immobile dopo i tanti condoni effettuati e il lungo iter giudiziario ci stanno abbattendo la casa, dove abbiamo investito tutti i nostri averi. Eppure esistono tante altre situazioni analoghe, in zona ma anche in tutta la Campania, per niente toccate dalla scure giudiziaria». La signora, insieme al figlio e al marito, assiste inerme al lento sfaldamento della loro casa. Un abbattimento contro il quale nessuno può ormai fare più nulla.
LE RUSPEProcura e parco Vesuvio intendono portare avanti la linea dura soprattutto per scoraggiare eventuali altri abusi all’interno della zona rossa. L’abbattimento avviato ieri mattina è un chiaro segnale nei confronti dei mali intenzionati e di chi, ancora oggi, pensa di realizzare opere abusive all’interno del parco Vesuvio. Resta il rammarico per molti cittadini e per gli stessi proprietari dell’immobile riguardo al lungo iter giudiziario e al fatto che il grosso manufatto, costruito in maniera solida e addirittura con criteri antisismici, non sia stato acquisto a patrimonio comunale o dello stesso ente parco. «La struttura ormai esisteva. Potevano acquisirla e metterci dentro una scuola, una caserma per le forze dell’ordine oppure altro ancora» è il commento ricorrente ieri mattina in via Zabatta tra cittadini comuni e gente di passaggio fermatasi per assistere al triste epilogo del grosso fabbricato. I lavori proseguiranno per diversi giorni, forse settimane, fino a quando non sarà stato ristabilito lo stato dei luoghi

Il Mattino 09 ottobre 2019 20191009