Evade dai domiciliari per amore: preso

SAN GIUSEPPE VESUVIANO – Finisce in manette, per una storia d’amore nata tra San Giuseppe Vesuviano e Torino. Per incontrare la sua ragazza evade dagli arresti domiciliari, ma è arrestato, poco dopo, dai carabinieri del gruppo di Torre Annunziata, al comando del capitano Luca Toti, che non lo trovano in casa.

Lui, marocchino di 22 anni, Tarik Layoudi, agli arresti domiciliari in via Scudieri, nella cittadina vesuviana, per aver messo in circolazione delle banconote contraffatte, quando lo scorso anno era in vacanza in Sardegna. Ancora pochi mesi da scontare. Lei, 17 anni, studentessa modello, presso un istituto pisicopedagogico di Torino, di buona famiglia e dal viso acqua e sapone. Madre infermiera e papà dirigente della Telecom, presso il capoluogo piemontese.

La ragazza si allontana venerdì sera di casa ed in treno raggiunge San Giuseppe Vesuviano. I genitori, allarmati, vanno in questura a Torino e denunciano la scomparsa della figlia. Immediati i controlli di carabinieri e polizia che, sulla scorta anche di labili indicazioni dei genitori della ragazza, setacciano tutta l’area di San Giuseppe Vesuviano. Alla fine, i carabinieri della locale stazione, guidati dal comandante Antonio Prete e dal suo vice, Giuseppe Sannino, dopo aver bussato invano alla porta del marocchino in via Scudieri, scovano i due fidanzati, nel call center di Via Diaz , nella cittadina vesuviana, di proprietà della mamma di Tarik Layoudi.

Per i genitori della giovane ragazza, un sospiro di sollievo ed un volo diretto a Napoli, nel pomeriggio di ieri, per riabbracciare la loro figlia a San Giuseppe Vesuviano. Per il ventiduenne marocchino, invece, la cella di sicurezza della Stazione dei Carabinieri, in attesa del rito direttissimo, in programma oggi al tribunale di Nola dove, se i genitori di lei lo permetteranno, potrebbe esserci un nuovo abbraccio tra i due fidanzati, la cui storia ha intenerito anche gli uomini delle forze dell’ordine che gli hanno dato la caccia.

pubblicato su “Il Mattino” il 28 Marzo 2010

Un pensiero su “Evade dai domiciliari per amore: preso

  1. Salve sono Tarik Layoudi l’interessato dell’articolo,no scrivo per demigrare o cercar rogna con alcuno ma Vorrei soffermarmi su alcune determinate cose che ne lei per quanto blogger,ne i suoi paracolleghi/giornalisti avete avuto la decenza di denotare.
    E’ assai curioso come la mia nazionalita d’origine, il fattore lui criminale marocchino lei indifesa ragazza aucqua e sapone della piemonte bene, non vi ha permesso di resistere alla brama romanzesca di narrare una storia quanto odierna ma completamente falsa e inventata, a discapito dei vostri lettori
    .Nessuno dei giornalisti che hanno scritto tutto il poco di me,false righe di giornata che scadono entro la publicazione del quotidiano del mattino dopo, ma che intersecandosi con i blog come il suo(di cui oggettivamente non ho nulla da dire essendo io per la corrente libera del pensiero sopratutto attraverso internet)in cui nulla si cancella èd è tutto disponibile,e basta una googlata da chiunque in qualsiasi istante per denudare il marchio a fuoco.Ironicamente io sono anche per questo dettaglio della rete, che l’informazione sia un flusso continuo costante e indelebile a differenza della tv o della carta stampata.Non posso pero fare a meno di notare che per quanti erranti possano essere le prime due fonti di informazione,molto spesso lasciano il tempo che trovano a variare dell’appeal mediatico della notizia, mentre internet no è li e da li non se ne va.Ripeto non è l’informazione in se riportata sulla mia persona che mi disturba perche gli errori si pagano attraverso la giustizia e la sanzione sociale, ma mi colpisce la frivolezza e la leggerezza con la quale la stampa mente e riporta con la sola intenzione di rendere il fatto piu ecclatante e romanzato.
    Scusate il disturbo e la poca correttezza ortografica dedicata al mio intervento, ma la tristezza per il lutto dell’informazione e l’influenza strumentalizzata che essa ha mi deprime.
    Cordiali saluti Tarik Layoudi

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