via ai lavori, chiude la statale. disagi annunciati nel weekend

SAN GIUSEPPE VESUVIANO – La prossima settimana chiude un tratto della superstrada 268 e già si annunciano forti disagi per la circolazione. L’Anas comunica che dalle ore 22 di giovedì alle 6 di lunedì prossimoo sarà vietato al traffico il tratto della «strada del Vesuvio» tra lo svincolo di Ottaviano-zona industriale e quello di Poggiomarino-San Giuseppe Vesuviano Sud, tra i km 12,300 e 19,900.

Si preannuncia così una fine settimana incandescente per la viabilità interna di San Giuseppe Vesuviano e dei comuni vicini costretti ad assorbire la gran mole di traffico dell’importante asse viario che, proprio in quel tratto, s’interseca con l’autostrada A30 Salerno-Caserta. Nei giorni di chiusura i veicoli provenienti da Napoli in direzione Angri, usciranno obbligatoriamente allo svincolo di Ottaviano-zona industriale; i veicoli provenienti da Angri in direzione Napoli, usciranno allo svincolo di Poggiomarino-San Giuseppe Vesuviano Sud per rientrare sulla statale 268 allo svincolo di Ottaviano-San Giuseppe Vesuviano Nord.

Invece, tutti i veicoli in uscita dalla 268 e dallo svincolo della A30 proseguiranno sulle strade locali secondo percorsi segnalati nell’area. La chiusura è necessaria per consentire l’ultimazione dei lavori di un primo tratto ammodernato della strada, a doppia carreggiata, e per la riapertura delle rampe d’uscita e d’immissione sulla 268 per i veicoli diretti o provenienti dall’A30.

Da lunedì, quindi, la 268, «denominata anche strada della morte» per i frequenti e gravi incidenti, aprirà al traffico il primo tratto a quattro corsie di marcia con piazzole d’emergenza ultramoderne che, si spera, contribuiscano a ridurre sinistri, molti dei quali mortali. I dispositivi di traffico e i percorsi alternativi sono stati comunicati agli enti e alle istituzioni interessate. L’Anas ricorda che l’informazione agli automobilisti sulla viabilità e sul traffico è assicurata attraverso le emittenti radio-televisive, il sito Anas www.stradeanas.it e chiamando il numero Pronto Anas.

pubblicato su “Il Mattino” del 10 Marzo 2010

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